2 gennaio 2013

Mint 14 e MATE, grazie di esistere

La curiosità mi ha portato, qualche mese fa, a provare Mint.
Lo so, lo so, è in corso una guerra di fanboys tra ubuntiani e mintiani, io non mi ci metto, lo sapete come la penso: a ciascuno la sua distro preferita, per me Linux è Linux ed il modo di usarlo dipende dai gusti.
Ho apprezzato Mint nella versione Mate.
Due parole di spiegazione: Mint è una derivata di Ubuntu (in questo caso della versione 12.10), derivata a sua volta da Debian.
E questo è chiaro.
E Mate?
Beh, senza farla troppo lunga, è un remake (fork) del glorioso Desktop Enviroment GNOME 2.
Gnome 3, Unity, KDE4, sono tutti progetti validi, per carità. 
Ma in queste settimane ho trovato una comodità rinnovata nell'usare un Ambiente Desktop 'tradizionale' come MATE.
Per prima cosa è leggerissimo e non necessita di accelerazione 3D per funzionare.
Ho potuto impostare il desktop esteso su doppio monitor senza problemi direttamente da interfaccia grafica.
Poi, le applicazioni sono raggiungibili immediatamente dal comodo menu in basso a sinistra.
Basta un click per aggiungere le applicazioni preferite non solo al menu omonimo, ma anche alla barra delle applicazioni.
Il pacchetto software installato è di tutto rispetto ed è arricchito dai codec multimediali e da VLC.
Synaptic è installato di default e permette una veloce configurazione dei pacchetti mancanti assieme ad un software manager assai più leggero dell'ubuntu market.
La rete locale viene sfogliata senza problemi ed il file manager supporta egregiamente il salvataggio delle cartelle di rete come segnalibri.
Insomma, tutti i vantaggi di ubuntu coniugati con un ambiente desktop leggerissimo ma completo, l'evoluzione finale in 2D di GNOME.
Dateci un'occhiata, soprattutto se il vostro hardware non è recentissimo.

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