5 maggio 2012

L'urgenza della dissociazione dall'associazione: i capi omosessuali sono un problema educativo?

L'urgenza della mia dissociazione dall'Agesci riguardo un Seminario organizzato dalla rivista associativa "Proposta Educativa" sull'Omosessualità nasce dall'immediato desiderio di dimostrare nei fatti la mia Solidarietà Scout a tutte le persone, Scout e non, omosessuali e non, che si siano sentite offese ed addolorate da quanto emerso sulla Stampa, ad esempio qui e qui.
Il documento in questione, intitolato "OMOSESSUALITÁ: NODI DA SCIOGLIERE NELLE COMUNITÁ CAPI - L’educazione fra orientamento sessuale e identità di genere" può essere scaricato da qui.
Prima di scrivere alcunchè in pubblico ho scaricato il documento e me lo sono letto.
La pagina 11 è particolarmente 'illuminante' con un bello stereotipo sugli omosessuali 'sensibili' che fa tanto XX secolo.
La richiesta di avvertire i genitori e di supporto medico per un ragazzo che si scopra omosessuale mi sa di macchina del tempo. Cioè, tipo del secolo scorso. Degli inizi del Secolo Scorso. 
La problematicità del Capo come testimone è una semplice opinione trasformata de facto in posizione ufficiale dell'Associazione. 
Ho incontrato un capo omosessuale di un'altra città, ma non me ne sono di certo accorto durante le attività, anzi, l'ho scoperto anni dopo e non perchè il fatto fosse nascosto dall'interessato. 
Viceversa, ho visto saluti romani fatti da Capi in Clan e popaganda partitica fatta in Clan verso movimenti politici antitetici al Patto Associativo. 
Francamente, mi sento offeso. 
E non nel cervello. 
Nel cuore. 
Ora non voglio 'ragionare': esprimo solo un sentimento di profonda tristezza per il dolore che questo documento porta a molte persone, omosessuali e non.
Scout, adulti e non.
I capi omosessuali sono una risorsa educativa.
Uccidono la Paura.

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