27 maggio 2015

il MIUR si accorda con Microsoft: non si esce vivi dagli anni 90.


Trovo scandaloso l'accordo stretto dal Ministero della Pubblica istruzione con Microsoft.
Non tanto per le ovvie considerazioni etico-economiche, tutte giuste ma che, sulla carta della lettera del protocollo hanno minore peso, in quanto non è previsto un esplicito acquisto di licenze.
Ma proprio per il concetto di fondo, quello della formazione a docenti, amministrativi e studenti.
A cura di un ecosistema oggettivamente superato come quello del software proprietario:
tutto il web gira su un ecosistema fondamentalmente aperto, giusto per fare un picciol esempio ...
La cosa scandalosa è che l'accordo è antiquato.
Sarebbe stato ingiusto dieci anni fa.
Oggi, invece, è banalmente antiquato.
Il MIUR non fa un pessimo servizio al Paese semplicemente per questioni di Software Libero e diritti e libertà.
No.
Fa un pessimo servizio perchè propone a Docenti, Amministrativi e Studenti un modello buono per gli anni '90.
Grazie Matteo, #cambiaverso, magari con una macchina del tempo ti riesce meglio.
Con la #buonascuola punti al XIX secolo, per il software giustamente hai scelto qualcosa di più recente, la fine del XX.

26 maggio 2015

Zibaldone di Compleanno

 Se noi non restiamo indietro gli altri come avanzano?


 #labuonascuola


salvatemi dalle conseguenze di #matera2015

16 maggio 2015

La buona scuola e i miei futuri voti a Forza Nuova o Lega o Casapound o...

Chi legge da un po' questo blog sa.
Chi, invece, si trovasse da queste parti per caso, sappia che il mio partito politico ideale è una forza di sinistra laica e moderata, qualcosa tipo il PD come lo immaginava Pippo Civati tempo fa.
Il progetto di riforma della Scuola portato avanzi dal Governo Renzi mi sta così disgustando per l'ennesima truffa subìta (laureati lavorando con 110 in tempo esatto in una Laurea Abilitante e/o fai un costoso TFA e poi vediti cancellare tutti i sacrifici fatti) dallo Stato Italiano che mi sta facendo meditare misure drastiche.
Ho lasciato il PD da olre un anno e non ho più trovato alcun sostituto politico nè a livello locale nè nazionale.
La buona scuola di Renzi me lo ha fatto trovare in fretta.
Non bisogna astenersi.
Bisogna votare quello che, cari concittadini, vi rompe più le palle.
Quello che vi farà più danno.
Quello che più vi farà soffrire.
I fasci? 
I fasci.
Io quelli voglio vedere al potere, quelli che vi toglieranno tutto.
Perchè se io non ho più niente dovrei lasciarvi tranquillo e rassegnato la vostra pappagorgia?
Sono anni che la Repubblica Italiana fotte la mia famiglia cambiando le regole del gioco: ti iscrivi coi minimi all'ordine degli Ingegneri? E io ti moltiplico i contributi retroattivamente costringendoti ad emigrare per pagarli.
E non ho voglia di fare tutti gli altri casi che mi sono toccati in sorte.
Quindi?
Tanto peggio tanto meglio.
Niente astensione per vedervi poi prevalere coi vostri pacchetti di voti mafiosi o cammellati.
No.
Si deve votare il peggio.
Quello che più vi rompe i coglioni.
Quello che più vi spaventa.
A Renzi se non voto più il PD e me ne sto a casa non gli frega niente.
Gli frega se voto un altro che lo farà stare rapidamente sereno.
E io (noi) così farò.
Elezione dopo elezione voterò il peggior candidato possibile per il Paese perchè non voglio più stare sereno.
Voglio stare disturbato.
Perchè bisogna stare molto disturbati per rasserenarsi con un bel corso di tedesco.
E tornare religiosamente in Italia a votare il più distruttivo dei partiti.
Così, per ricambiarvi la cortesia.


15 maggio 2015

il pastafariano riluttante

Qualche giorno fa, mi è capitato di incontrare su Facebook una fotografia che mi ha fatto sorridere.
Un cartello scritto a penna appeso ad un portone in cui si annuncia un Rosario in presenza del parroco sotto il porticato condominiale ed un secondo cartello, sempre scritto a penna, appeso subito sotto, che annuncia per l'indomani una cerimonia religiosa pastafariana.
Sono ragionevolmente sicuro di due cose:
il rosario si è tenuto, la cerimonia pastafariana, no.
Essere Cattolici ehm, meglio Credenti, non è mai stato facile.
I Cristiani sono stati perseguitati, poi persecutori.
La ruota sta girando di nuovo.
Se in troppe parti del mondo la Testimonianza è davvero un Martirio, da queste parti ci si deve rassegnare ad un innocuo e continuo sberleffo che ha, tuttavia, conseguenze pratiche sempre più serie.
L'Italia avrebbe davvero tanto tanto bisogno dell'unità delle forze riformatrici, cronicamente in estrema minoranza numerica.
E, invece, io, Capo Scout, Cattolico, Ex PCI, Ex PDS, Ex Sinistra Civatiana PD, Riduzionista, non sono considerato un partner affidabile dai puri di cuori del laicismo militante.
Da sempre favorevole alla scuola pubblica e laica, favorevole alla separazione tra Stato e Chiesa più netta possibile e convinto che la Forza della Chiesa sia inversamete proporzionale ai suoi conti in banca e alle sue espressioni di Potere Temporale, mi posso ben permettere di affermare che  manifestazioni tipo sentinelle in piedi vanno perfettamente a braccetto con alcune perle dell'UAAR che, spesso, stanno dalla stessa parte: quella dell'intolleranza.
Un po' come SS e NKVD...
Oggigiorno  il motto è: i Cattolici più sono invisibili meglio è.
Da un lato mi devo sentire uguagliato alle eresie varie pronunciate da quello che il convento passa per politici in TV, i vari supercattolici inquisiti ladri mafiosi difensori delle famiglie (avendone 2 o 3) omofobi, sessisti e baciapile.
Dall'altro , per fortuna, vengo preso per il culo per la mia Fede piuttosto regolarmente.
Per fortuna lo scrivo non ironicamente, ma perchè Gesù ci aveva avvertiti tutti  che saremmo stati presi a bombe incendiarie (Medio Oriente, Africa, Subcontinente Indiano, Cina) o a pernacchie (Italia).
Mi sta bene rivedere Concordato e renedre la società Italiana più laica, semplicemente perchè ritengo giusto allargare e non restringere la libertà di pensiero e perchè ritengo che una Chiesa libera dal ferro e dall'oro assumerà meglio la sua missione se legata solo al legno della Croce.
Ma, se la religione è un fatto privato deve essere confinata nelle mura delle parrocchie e delle case?
E quindi abolire le processioni perchè danno fastidio? 
E allora perchè consentire le manifestazioni antispeciste? 
Dopotutto, abbiamo la teoria dell'evoluzione di Darwin dalla nostra parte.
E i raduni di ciclisti? Non rompono le scatole a tutti gli automobilisti?
E come si permettono di voler abbassare l'IVA sui libri, detassate gli alcolici piuttosto.
E come mai non c'è la coda per l'abolizione delle vacanze di Natale, di Pasqua, Ferragosto ecc.?
Oh, avessi mai sentito di un genitore che non manda il figlio a religione e che fa causa alla scuola perchè il 25/12 è chiusa.
In altri termini, siamo davvero davvero sicuri, cari atei (non laici), di desiderare un mondo in cui una Maestra non possa regalare un tau ad un suo alunno che fa la prima comunione?
Non vi puzza un po' di 1984 una cosa del genere?
Un mondo in cui nella scuola pubblica non ci sia l'ora di religione mi sta bene.
Uno in cui comandi un antipensiero unico un po' meno.
Chi Crede lo faccia solo a casa sua?
Beh, questo non mi sta bene, non mi sta bene neppure se fosse ugualmente applicato a tutti, perchè è ipso facto una compressione del mio essere.
Io non porto Testimonianza alle pareti di casa mia, ai cristi appesi al muro nelle aule scolastiche o nei tribunali.
Io la porto al Mondo.
Quello reale, quello vero, fatto, da queste parti, da una informe maggioranza di Cattolici di facciata, una minoranza di praticanti ed un'altra minoranza di persone di altre o nessuna religione.
Io esisto, esattamente come il cielo.
Fatevene una ragione.
Non per me, eh, lo dico per voi:
se mettete un cartello con su scritto che l'indomani si terrà una funzione pastafariana e la funzione poi non c'è...
Non sarà che questo cartello era solo contro altri esseri umani e non per voi?
Faccenda che ha un nome preciso. Intolleranza. 
Della stessa famiglia di ISIS, Torquemada e Lega Nord.
'na roba brutta.

1 maggio 2015

Sette Punti Neri: tracce del popolo della Gioia

Ho ricevuto in dono questo prezioso, piccolo libro.
Non è un romanzo.
Non è un manuale.
Non è una raccolta di racconti.
E' la storia di Cocci e del suo viaggio per ritrovare i suoi sette punti neri perduti dal suo avo nel trambusto del diluvio universale.
E tornare ad essere una Coccinella.
Cocci si mette in cammino, incontra formiche, rane, scoiattoli, fino all'Aquila sulla cima del monte.
Cocci, ad ogni incontro, cresce e sulla sua corazza rossa compare un punto nuovo.
Cocci impara ad accettare il cambiamento, a chiedere aiuto e a darlo, a collaborare e a cambiare.
Cocci diventa Coccinella, come il bimbo diventa ragazzo.
E, per farlo, ha bisogno di amore, sì, ma anche di fiducia nel proprio cambiamento.
Serve un riferimento.
Ad esempio la grande quercia, la cui storia è narrata in poche pagine di un lirismo struggente.
Serve la capacità di considerarsi non monadi ma parti di un unico consesso umano.
E, per impararlo, non basta una vita.
Io non riesco a credere alle mie dita quando le vedo tracciare questa dichiarazione d'amore per il Metodo della Branca L/C in generale e per le Coccinelle in particolare, io, vecchio repartaro incallito e roverista impenitente.
Eppure, forse proprio perchè la gioia è così rara in questo mondo, un testo come questo che insegna a seminarla, coltivarla e, con pazienza, lasciarla crescere naturalmente con fiducia, mi ha colpito profondamente e mi ha spinto a metterlo in pratica.
Sette punti neri non è un testo su cui è adattato un metodo educativo come il Libro della Jungla di Kipling, è un testo che nasce con un metodo, lo completa e ne è strumento.
Imprescindibile lettura non solo per i capi delle Coccinelle, ma per tutti quelli della branca L/C.