10 settembre 2013

Differenze

Facciamo finta di entrare in una stanza speciale.
Una stanza che contiene corpi di morti ammazzati in vari posti e in varie epoche.
Un giovane  Partigiano Italiano fucilato sulle rive del Po nel '44.
Un'appena meno giovane SS morta ammazzata dai russi mentre difendeva il bunker di Hitler.
Le ceneri di un bambino ebreo passato per il camino.
Una ragazzina francese spappolata dalle bombe inglesi cadute sulla sua casa durante lo sbarco in Normandia.
Un bambino siriano ucciso dai gas.
Una ragazza siriana tagliata in due da una raffica di mitragliatrice.
Un miliziano di Al-Quaeda bruciato dal napalm sganciato da un Mig-23 di Assad.
Ecco, io ritengo che a questo punto, questo elenco di pietà umane possa essere più che sufficiente allo scopo.
E ritengo che non ci sia un modo giusto o sbagliato di porsi di fronte a questi corpi.
La posizione di chi non vede differenza nella morte violenta di queste persone è perfettamente comprensibile.
Ma richiede molta forza per essere coerenti.
Perchè, ad esempio, si applica anche ai mafiosi inseguiti dai carabinieri...
Se la violenza è intrinsecamente dannosa per la Collettività, lo è sempre.
Se non lo è sempre, allora non tutte le vittime da me elencate qui in cima sono uguali nella pietà della morte.
Lascio volentieri ad ognuno le proprie convinzioni in merito.
Purchè si resti nell'ambito della coerenza.
Chi ritiene che i partigiani caduti per la libertà siano degni di stima e orgogliosa memoria rispetto alle SS di Auschwitz poi perde il diritto di considerare uguali nella morte altre vittime di guerra.
E viceversa.
Si è parlato, in questi giorni, sulla stampa di sinistra, dell'irrilevanza della gravità dell'uso di armi chimiche in Siria.
Morire di Sarin, morire di AK-47, è lo stesso.
Forse, per i morti.
Ma per i vivi?
Perchè (e ritengo, giustamente) l'uso dei gas nervini è considerato alla stessa stregua dell'uso di armi nucleari in ambito geopolitico?
Per due ragioni, una tecnica una legata alla realtà della guerra, così come è tramandata da quando l'uomo ha imparato a scrivere.
La ragione tecnica è legata a quello che sarebbe stato l'impiego di gas tossici in una eventuale Terza Guerra Mondiale.
Si prevedeva che i Sovietici avrebbero usato grandi quantità (centinaia di migliaia di volte maggiori di quelle usate in Siria) di aggressivi chimici persistenti contro obiettivi in Germania Occidentale, Norvegia, Danimarca, Olanda ed Italia Settentrionale.
Gas usati in concentrazione tale da uccidere in pochi istanti tutti gli esseri viventi (moscerini inclusi) in vaste aree attorno a  depositi, aeroporti, impianti energetici.
Gas capaci di depositarsi su tutte le superfici e restare lì, come una patina letale al semplice tocco, per settimane e mesi.
Le modalità d'uso dei gas da parte Sovietica era tale da rendere, in certi casi, i loro effetti più devastanti e duraturi di quello di armi nucleari.
La NATO, decise, quindi, di avvertire i Sovietici che l'uso di armi chimiche sarebbe stato considerato alla stregua dell'uso di armi nucleari e che i russi si regolassero di conseguenza.
Pertanto gli eserciti occidentali non dispongono di arsenali chimici, bastavano e avanzavano le bombe atomiche.
Ecco, questa è la ragione tecnica.
L'altro motivo è più sottile.
Torniamo alla bambina francese uccisa dalle bombe inglesi durante lo sbarco in Normandia.
Non è che il pilota inglese desiderava uccidere bambini francesi.
Ha lanciato le sue bombe, sparato coi suoi cannoncini contro un carro armato tedesco e o lo ha mancato, oppure lo ha colpito e nell'esplosione è rimasta coinvolta la bambina francese.
Sta di fatto che una bambina è morta e con lei giovani soldati sui 18 anni.
Il tutto in una battaglia per cacciare il bestiale nazifascismo dalla faccia della terra.
Ecco, anche in questo caso può valere il messaggio del Papa sull'assoluta negatività della guerra, così come resta valido il pensiero noviolento di Gahndi.
Faccio solo notare che la nonviolenza di Gahndi è stata usata con successo nei confronti di un avversario come questo e mai contro avversari di quest'altro genere.
Stesso discorso vale di fronte ai repubblichini uccisi dai partigiani: non si possono applaudire questi ultimi se si è convintamente nonviolenti.
Le armi nucleari, come i gas tossici, come le rappresaglie tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale in cui si bruciavano vive nelle chiese le popolazioni civili, fanno parte di un'unica categoria di violenza, quella indiscriminata e deliberata contro i civili.
Non si possono usare i gas contro obiettivi militari e basta.
Non si possono usare le armi atomiche contro obiettivi militari e basta.
Se si attacca un aeroporto, un quartier generale o un carro armato per strada e contemporaneamente si ammazzano civili innocenti, si cade nel caso della bambina francese morta durante la liberazione della Francia.
Chi usa i gas, invece, uccide deliberatamente civili innocenti esattamente come se li avesse rastrellati per strada e gettati in una camera a gas.
Ancora una volta, riconosco pienamente il diritto di considerare i due casi (le camere a gas e la morte sotto le bombe destinate al carro armato tedesco) come equivalenti.
Ma credo di aver reso l'idea del perchè un attacco coi gas sia considerato de facto un crimine di guerra, almeno per quanti non considerino tutte le azioni di guerra come crimine (inclusa la liberazione di Auschwitz o la lotta partigiana, però).
Ora.
Io non so se i gas in Siria li abbiano usati Assad o i Ribelli Qaedisti (il caso peggiore, perchè implica il possesso di armi di distruzione di massa da parte di Al Qaeda).
Non sono assolutamente favorevole a interventi militari a casaccio.
Le dichiarazioni di Quirico, il giornalista tenuto in ostaggio dai Qaedisti per 5 mesi sono chiare. Costoro sono il Male assoluto, anche paragonato alla feroce dittatura di Assad.
Non intendo disquisire sulla complessa situazione siriana.
Ma ritengo che vada fatta chiarezza sulle implicazioni della scelta che il Santo Padre ci ha esortato a compiere nella splendida veglia di preghiera di Sabato 7 Settembre.
Non si può servire Dio e Mammona.
Se si è contro la guerra e la violenza in maniera assoluta lo si può essere a prezzo del sacrificio personale (e non di terzi) ed in maniera coerente.
Tutti quelli che, invece,  vorrebbero essere nonviolenti e pacifisti ma solo per certi casi meritano un unico appellativo: guerrafondai.
Io, invece, mi considero debole ed incapace di seguire fino in fondo il messaggio del Papa.
Considero che sia stato giusto combattere il nazifascismo anche a prezzo di vittime innocenti.
Considero la guerra un crimine anche perchè vi periscono innocenti.
E considero le vittime innocenti parte del fardello di responsabilità di chi tali conflitti ha provocato.
E l'omicidio deliberato di innocenti cosa diversa dalla loro morte non premeditata in operazioni militari.
Forse sbaglio, ma ritengo il mio pensiero coerente.
Chi ha sbeffeggiato Obama per il suo (secondo me errato) proposito di intervento militare dopo aver taciuto per due anni sui centoventimila morti siriani con cosa è stato coerente?

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