23 settembre 2013

Exit Strategy

Il Partito Democratico, per quel che mi concerne, è alla vigilia della sua dissoluzione.
Anche io mi sento alla vigilia della mia dissoluzione come cittadino italiano.
La Direzione del PD della settimana scorsa, associata alle grottesche Primarie del Centro Sinistra di Basilicata e all'avvitamento complessivo della situazione politica nazionale non mi fanno sperare per il meglio, neppure a livello macroscopico.
Insomma, non ci credo più.
L'intervento di Civati in assemblea mi ha fatto quasi rabbia.
La rabbia giovane che deve aver provato Galileo quando i suoi giudici dell'inquisizione si rifiutarono di guardare nel cannocchiale e di vedere coi propri occhi dimostrate le tesi galileiane.
Ha alle spalle un nucleo di persone preparate, coese nelle idee e nelle capacità progettuali.
La Mozione Civati esprime una visione del futuro del Paese che passa dalla risoluzione ragionata dei suoi problemi.
Ha un programma organico (ricordo 10 cose buone per l'Italia che la Sinistra dovrebbe fare subito come esempio rapido) privo di utopie irrealizzabili.
La Mozione Civati non è personalistica, basata solo sul particolare carisma del pur bravo Pippo.
E' corale.
Ma è inserita in un contesto avvelenato.
Nonostante rappresenti una larga fetta dei militanti è completamente ignorata dalla stampa 'amica' e palesemente osteggiata dal Corriere della Sera che si ingegna a falsificare grossolanamente le relative 'notizie'.
Insomma, mi sono ritesserato nel PD proprio per poter votare la Mozione Civati al Congresso.
Senza Paura.
E senza speranza.
Mi piacerà combattere in retroguardia, fare il bel gesto, l'ennesimo, ma so che in cuor mio è una battaglia persa.
Purtroppo, vincerà Renzi portandosi appresso tutta la dottrina Marchionne e tutto il trasformismo dei satrapi che sono già passati a fare a gara per ungergli il capo.
Ma sarà l'ultima goccia.
Dopodichè mi ritroverò senza rappresentanza politica.
Perchè un Renzi segretario passi, ma un Renzi segretario con alle spalle i Satrapi no.
Quindi?
Quindi, combatterò per la Mozione Civati come potrò.
Ma non sono ottimista per un mio tesseramento nel PD per il 2014 ammesso e non concesso che al 2014 ci arrivi, 'sto partito.
Guardando le cose nel quadro generale lo sconforto è ancora maggiore.
Tra un PDL che torna Forza Italia ed un M5S incapace di fare quello che faccio io in queste righe (ES: sputazzare in testa al tipo che va in Parlamento a sprecare il tempo dei cittadini cianciando di complotti sull'11 Settembre ed altre dozzine di cose simili) e destinato ad avvitarsi nel settarismo mi dovrei buttare su SEL, ma i silenzi dei 'pacifinti' di sinistra sulla Siria mi hanno definitivamente disgustato.
Francamente, se la situazione lavorativa lo consentisse, tornerei ad occuparmi esclusivamente di scoutismo e non per voglia di aventino, ma semplicemente per poter fare decentemente quello che so fare decentemente, insomma, per mere questioni di ottimizzazione delle risorse.
Purtroppo, così non è.
E' arrivato il momento di impostare una Exit Strategy.
E lasciare il cerino acceso ... magari a chi lo ha acceso!


10 settembre 2013

Differenze

Facciamo finta di entrare in una stanza speciale.
Una stanza che contiene corpi di morti ammazzati in vari posti e in varie epoche.
Un giovane  Partigiano Italiano fucilato sulle rive del Po nel '44.
Un'appena meno giovane SS morta ammazzata dai russi mentre difendeva il bunker di Hitler.
Le ceneri di un bambino ebreo passato per il camino.
Una ragazzina francese spappolata dalle bombe inglesi cadute sulla sua casa durante lo sbarco in Normandia.
Un bambino siriano ucciso dai gas.
Una ragazza siriana tagliata in due da una raffica di mitragliatrice.
Un miliziano di Al-Quaeda bruciato dal napalm sganciato da un Mig-23 di Assad.
Ecco, io ritengo che a questo punto, questo elenco di pietà umane possa essere più che sufficiente allo scopo.
E ritengo che non ci sia un modo giusto o sbagliato di porsi di fronte a questi corpi.
La posizione di chi non vede differenza nella morte violenta di queste persone è perfettamente comprensibile.
Ma richiede molta forza per essere coerenti.
Perchè, ad esempio, si applica anche ai mafiosi inseguiti dai carabinieri...
Se la violenza è intrinsecamente dannosa per la Collettività, lo è sempre.
Se non lo è sempre, allora non tutte le vittime da me elencate qui in cima sono uguali nella pietà della morte.
Lascio volentieri ad ognuno le proprie convinzioni in merito.
Purchè si resti nell'ambito della coerenza.
Chi ritiene che i partigiani caduti per la libertà siano degni di stima e orgogliosa memoria rispetto alle SS di Auschwitz poi perde il diritto di considerare uguali nella morte altre vittime di guerra.
E viceversa.
Si è parlato, in questi giorni, sulla stampa di sinistra, dell'irrilevanza della gravità dell'uso di armi chimiche in Siria.
Morire di Sarin, morire di AK-47, è lo stesso.
Forse, per i morti.
Ma per i vivi?
Perchè (e ritengo, giustamente) l'uso dei gas nervini è considerato alla stessa stregua dell'uso di armi nucleari in ambito geopolitico?
Per due ragioni, una tecnica una legata alla realtà della guerra, così come è tramandata da quando l'uomo ha imparato a scrivere.
La ragione tecnica è legata a quello che sarebbe stato l'impiego di gas tossici in una eventuale Terza Guerra Mondiale.
Si prevedeva che i Sovietici avrebbero usato grandi quantità (centinaia di migliaia di volte maggiori di quelle usate in Siria) di aggressivi chimici persistenti contro obiettivi in Germania Occidentale, Norvegia, Danimarca, Olanda ed Italia Settentrionale.
Gas usati in concentrazione tale da uccidere in pochi istanti tutti gli esseri viventi (moscerini inclusi) in vaste aree attorno a  depositi, aeroporti, impianti energetici.
Gas capaci di depositarsi su tutte le superfici e restare lì, come una patina letale al semplice tocco, per settimane e mesi.
Le modalità d'uso dei gas da parte Sovietica era tale da rendere, in certi casi, i loro effetti più devastanti e duraturi di quello di armi nucleari.
La NATO, decise, quindi, di avvertire i Sovietici che l'uso di armi chimiche sarebbe stato considerato alla stregua dell'uso di armi nucleari e che i russi si regolassero di conseguenza.
Pertanto gli eserciti occidentali non dispongono di arsenali chimici, bastavano e avanzavano le bombe atomiche.
Ecco, questa è la ragione tecnica.
L'altro motivo è più sottile.
Torniamo alla bambina francese uccisa dalle bombe inglesi durante lo sbarco in Normandia.
Non è che il pilota inglese desiderava uccidere bambini francesi.
Ha lanciato le sue bombe, sparato coi suoi cannoncini contro un carro armato tedesco e o lo ha mancato, oppure lo ha colpito e nell'esplosione è rimasta coinvolta la bambina francese.
Sta di fatto che una bambina è morta e con lei giovani soldati sui 18 anni.
Il tutto in una battaglia per cacciare il bestiale nazifascismo dalla faccia della terra.
Ecco, anche in questo caso può valere il messaggio del Papa sull'assoluta negatività della guerra, così come resta valido il pensiero noviolento di Gahndi.
Faccio solo notare che la nonviolenza di Gahndi è stata usata con successo nei confronti di un avversario come questo e mai contro avversari di quest'altro genere.
Stesso discorso vale di fronte ai repubblichini uccisi dai partigiani: non si possono applaudire questi ultimi se si è convintamente nonviolenti.
Le armi nucleari, come i gas tossici, come le rappresaglie tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale in cui si bruciavano vive nelle chiese le popolazioni civili, fanno parte di un'unica categoria di violenza, quella indiscriminata e deliberata contro i civili.
Non si possono usare i gas contro obiettivi militari e basta.
Non si possono usare le armi atomiche contro obiettivi militari e basta.
Se si attacca un aeroporto, un quartier generale o un carro armato per strada e contemporaneamente si ammazzano civili innocenti, si cade nel caso della bambina francese morta durante la liberazione della Francia.
Chi usa i gas, invece, uccide deliberatamente civili innocenti esattamente come se li avesse rastrellati per strada e gettati in una camera a gas.
Ancora una volta, riconosco pienamente il diritto di considerare i due casi (le camere a gas e la morte sotto le bombe destinate al carro armato tedesco) come equivalenti.
Ma credo di aver reso l'idea del perchè un attacco coi gas sia considerato de facto un crimine di guerra, almeno per quanti non considerino tutte le azioni di guerra come crimine (inclusa la liberazione di Auschwitz o la lotta partigiana, però).
Ora.
Io non so se i gas in Siria li abbiano usati Assad o i Ribelli Qaedisti (il caso peggiore, perchè implica il possesso di armi di distruzione di massa da parte di Al Qaeda).
Non sono assolutamente favorevole a interventi militari a casaccio.
Le dichiarazioni di Quirico, il giornalista tenuto in ostaggio dai Qaedisti per 5 mesi sono chiare. Costoro sono il Male assoluto, anche paragonato alla feroce dittatura di Assad.
Non intendo disquisire sulla complessa situazione siriana.
Ma ritengo che vada fatta chiarezza sulle implicazioni della scelta che il Santo Padre ci ha esortato a compiere nella splendida veglia di preghiera di Sabato 7 Settembre.
Non si può servire Dio e Mammona.
Se si è contro la guerra e la violenza in maniera assoluta lo si può essere a prezzo del sacrificio personale (e non di terzi) ed in maniera coerente.
Tutti quelli che, invece,  vorrebbero essere nonviolenti e pacifisti ma solo per certi casi meritano un unico appellativo: guerrafondai.
Io, invece, mi considero debole ed incapace di seguire fino in fondo il messaggio del Papa.
Considero che sia stato giusto combattere il nazifascismo anche a prezzo di vittime innocenti.
Considero la guerra un crimine anche perchè vi periscono innocenti.
E considero le vittime innocenti parte del fardello di responsabilità di chi tali conflitti ha provocato.
E l'omicidio deliberato di innocenti cosa diversa dalla loro morte non premeditata in operazioni militari.
Forse sbaglio, ma ritengo il mio pensiero coerente.
Chi ha sbeffeggiato Obama per il suo (secondo me errato) proposito di intervento militare dopo aver taciuto per due anni sui centoventimila morti siriani con cosa è stato coerente?

7 settembre 2013

Una Settimana sull'Isola che non c'è





Un Campo EG è puzza di fumo, di sudore e la costante sensazione di indossare, sulla pelle, una patina di terra e foglie secche triturate finemente da decine di scarponi da trekking che macinano il sottobosco.
E' restare semidigiuni perchè la squadriglia che ti ospita ha esagerato definitivamente col sale o ha fatto cadere la pasta minestrando (non che questo osti poi tanto dal recuperarla e mangiarla se la fame bussa a sufficienza).
E' una settimana di fatica tale da farti addormentare all'istante nonostante la relativa scomodità del sacco a pelo e dell'isolante.
E' imparare ad ignorare gli insetti che ti sciamano addosso (vespe escluse, quelle non ho mai imparato ad ignorarle).






Ma è anche poter sorridere tutto il tempo e, proprio mentre ti togli gli scarponi che ti hanno imprigionato i piedi per tutta la giornata, provare un sollievo angelico nel sentire due guide che, nella loro tenda, cantano Rino Gaetano.
E' vedere un picchio prima ancora di sentirlo.
E' avere il privilegio di ascoltare.
A un certo punto, però, sentimentalismi di questo genere possono prendere il sopravvento e occorre difendersi.
Un campo Scout non è un avvenimento emotivo.
E' un fatto razionale.
Un Campo Scout è un seme di senape.
Ma di quale pianta?
La stupefacente purezza e perfezione di 4 squadriglie sul campo (indipendentemente dalla qualità tecnica del loro operato) è un fatto reale o è confinato nel recinto di quegli otto giorni sull'Isola che non c'è?
Quando torno indietro ai miei campi di reparto vissuti da ragazzo scopro di ricordare quasi tutti i dettagli e mi rendo conto di quanto siano stati fondamentali per la mia formazione quei quaranta giorni scarsi spalmati su quattro anni.
Così, mentre carico il camion e passano tra le mie mani paletti di legno, bidoni d'olio per le cucine, casse di squadriglia e viveri, mi domando se sto infondendo linfa sana nella società o mi sto limitando a difendere gli ultimi bastioni di valori ormai derisi e nocivi per la sopravvienza biologica dei singoli.
Mi scopro sul punto di urlare "Andate a frequentare una scuola di calciatori o un corso da veline" ma mi trattengo.
I dubbi si nascondono sull'autobus che ti porta nei boschi di Accettura. Torneranno.
Descrivere il campo è inutile.
Descrivere lo Scouting in poche righe pretenzioso.
Un campo scout è fatto anche di tende, paletti e corde per vivere comodi come a casa propria.
Ma, soprattutto, è fatto dai ragazzi a cui si presta Servizio.




Quando si torna a casa la stanchezza seppellisce tutto aiutandosi con le soffici coltri dell'Entusiasmo Emotivo:
il campo è stata un'espreienza bellissima e le notti stellate già ci mancano.
Ma è meglio farsi venire qualche dubbio.
Tutta questa fatica, questo sacrificio, sono serviti a qualcosa?
Ho fatto del mio meglio?
E ammesso e non concesso di aver fatto del mio meglio, ho applicato come dovevo il Metodo?





E' difficile rispondere da soli a queste domande.

Forse, solo il confronto con la Comunità Capi può aiutare e non è detto che sia esaustivo.
Quest'anno mi sono divertito molto e non ho ancora capito se ho lasciato l'isola che non c'è o me la porto nel cuore.
Come porto nel cuore Alessio alla cui memoria, idealmente, dedico questi otto giorni di Servizio.


La Veglia di Preghiera per la Pace in Siria del 7 Settembre 2013

Sono passati due anni da quando è iniziata la guerra civile siriana, prima come rivolta contro la dittatura di Assad nell'ambito della Primavera Araba, poi come ulteriore campo di battaglia jahdista.
Di fatto, oggi, ad una dittatura spietata si contrappone non tanto una opposizione liberale e laica, ma direttamente Al-qaeda (per semplificare un minimo).
In questi due anni, fino alle recenti dichiarazioni USA di volontà di intervento nulla si è mosso nel fronte dei classici 'pacifisti' nostrani.
Atrocità, Sarin, centoventimila morti, due milioni di profughi, nel silenzio generale di chi, normalmente, usa un bel tono alto per denunciare ogni violenza a Stelle e Strisce (e/o targata Stella di Davide).
Toni tutti ritrovati dopo le dichiarazioni di Obama.
La Siria è una polveriera che l'intervento USA potrebbe far deflagrare e che, anche in caso di successo, potrebbe lasciare al Medio Oriente in eredità una Siria Quaedista.
Ma non è questo il luogo per ricapitolare la situazione siriana.
Io ritengo che un intervento USA sia estremamente pericoloso e che si sia arrivati alla situazione attuale anche per grave colpa delle opinioni pubbliche 'pacifiste' dell'Occidente.
Nel mio piccolo conserverò memoria, ad esempio, delle dichiarazioni di condanna delle violenze israeliane e del contemporaneo biennale silenzio sui massacri siriani.
Per costoro il definirsi 'pacifisti' suonerà per sempre, alle mie orecchie, come un beffardo ossimoro.
Non ho ricette, non ho soluzioni.
Papa Francesco si è attivamente prodigato, in questi pochi mesi, per la Siria.
Ma, francamente, non credo che il digiuno di oggi possa smuovere i cuori  della fazione di Assad o di quella di Al-Quaeda:
gli uomini che praticano la violenza in nome della Religione sono eretici del credo che vorrebbero professare e che, invece, insozzano.
Credo, invece, nell'importanza di un gesto personale di riflessione.
Non digiuno per spingere qualcun altro al 'pentimento'.
Digiuno perchè sento il bisogno di ascoltare quello che il Signore ci urla da sempre.
E prego per chiedergli di aiutarmi ad ascoltarlo.
Tutto qua.