11 novembre 2011

il baratro

Il Baratro non è il default.
Quello è una catastrofe.
Una catastrofe fa danni e vittime, ma lascia sempre sopravvissuti.
Il Baratro è la fine della Democrazia.
L'avvento di un feudalesimo bancario.
La BCE al potere significa semplicemente le banche al comando.
Non significa risanamento, crescita, rinnovamento culturale per la costruzione di un'economia sostenibile.
Certo, è necessario prendere atto che anche per il ricco Occidente la pacchia è finita.
Sono necessarie riforme e provvedimenti inizialmente impopolari.
Ma che siano i cittadini a scegliere chi deve condurci nella valle di lacrime.
Soffocato dalle incombenze lavorative, non ho avuto modo di esprimere chiaramente il mio pensiero fino ad ora:
NO assoluto ad un governo con il PDL.
Si vuole fare la transizione? Sia pure se transizione significa legge elettorale da farsi in 3 settimane con annesse misure d'emergenza. Ma poi alle urne.
E questo solo come misura di compromesso estremo.
Io credo che il PD, nella figura di Bersani, possa e debba, finalmente, liberarsi dalle fasce infantili e crescere:
rompa col passato, Bersani:
Faccia Primarie libere e aperte di collegio elettorale per la scelta dei candidati al Parlamento in modo da poter andare al voto anche col porcellum schiantando così, con questa mossa di apertura democratica, le giuste diffidenze della Società Civile, che non sarà migliore del Partito Democratico che critica, ma ha tutto il diritto alla diffidenza.
Basta scilipoti nelle nostre liste.
Perchè se un governo PDPDL tranquillizza i mercati manda in paranoia i cittadini consapevoli che quel governo è strategicamente determinato a fare gli interessi delle banche e non del Paese.
Sacrifici?
Sì, ma decisi da un governo responsabile di fronte ai suoi elettori.
No all'abbraccio mortale del PDL:
diventiamo il PD che saremmo già dovuti essere.

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