23 dicembre 2008

I Difficili: spunti psico pedagogici e metodo scout per il disagio

Beh, l'ho letto.
Cesare, al CFA, ci raccomandò di farci un'infarinatura di psicologia dei gruppi e dei comportamenti degli adolescenti in età evolutiva. Il testo di Stefano Costa è chiaro, scorrevole ed illuminante. Non ho i titoli per valutare da esperto la competenza dell'autore da un punto di vista professionale, ma i suoi suggerimenti operativi e concreti sono sensati ed organici. Stefano, come Capo, sa il fatto suo ed anche di più. Ho molto apprezzato l'esplicito riferimento allo scouting che Stefano fa al culmine della sua opera. Lo scoutismo non ha strumento più potente delle sue peculiari attività all'aperto. Ancora di più apprezzo l'affermazione esplicita dell'impossibilità di un capo scout di accollarsi compiti propri di un medico o di un assistente sociale.
Insomma, Stefano offre competenza, una competenza che andrebbe spesa sulla Strada osservando ed agendo puntualmente. Quando ho iniziato a leggere il libro, ero piuttosto scettico. Dicevo tra me:" Ecco un altro blocco di carta pieno di ottime intenzioni scritto per capi scout non lavoratori i cui ragazzi vivono solo per lo scoutismo". In due ore a settimana ed in una domenica al mese noi dovremmo salvare il mondo, prenderci una seconda laurea in scoutologia, discuterne socraticamente e pure farci due risate. Vabbé, inutile ripetere fino alla noia le stesse cose. Ma, tra tanta carta che l'agesci stampa e distribuisce, un foglietto semplice con due righe su cui sta scritto che "per ogni ora passata in sede si deve stare almeno 10 minuti ( non dico due ore ) in cima al monte se no sei un capo monello" ancora non c'è verso di riceverlo.... Pardon, sta scritto dappertutto, solo che siamo tutti occupati a leggerlo e non c'è più tempo per fare scouting dopo...
Vabbè, gli effetti dello Stress...
Tuttavia, se la vostra unità vive lo Scouting in pieno, non sorprendetevi di trovare tra i suggerimenti di Stefano molte delle vostre normali attività. Non ci si può mai improvvisare nè sentirsi arrivati. Ho letto questo saggio con curiosità e piacere, trovando conferme e scoprendo errori. Un sincero Grazie agli autori ed agli editori.
Cari lettori, le Feste sono prossime, non credo che passerò da qui tanto presto, pertanto vi auguro un Sereno Natale che vi porte la Pace nel cuore ed un'occasione per cambiare un po' il Mondo in meglio.

22 dicembre 2008

Bom bombombom.... lalla lalalalalla lalalalalalala...

Lo so, sono fondamentalmente blasfemo.
Ieri, la Messa di Gruppo per scambiarsi gli auguri di Natale. Tutte le unità hanno cantato, a turno ed anche la Co.Ca. non si è sottratta all'onere.
Canzoni natalizie dolcissime.
E, bisogna ammetterlo, l'atmosfera di fratellanza era più che concreta.
Insomma, nel bel mezzo di tanta gioia, in un'atmosfera Natalizia piena ed allargata, con i branchi, i reparti ed il clan che ci guardavano cantare...
Beh, a me veniva in mente solo e soltanto il coro dei Pompieri di " Altrimenti ci arrabbiamo " e facevo fatica a non mettermi a cantare bom bombombom bombombom e mi attendevo che le signore della Co.Ca. sparassero i loro lalla lalalalalla lalalalalalala...
DEVO andare in ferie.

19 dicembre 2008

Chiamalo Sonno

Venerdì, benedetto Venerdì.
Dopo un'altra settimana forsennata mi sento completamente estraniato da ogni attività non lavorativa. A parte l'arretrato di sonno, che cercherò di assorbire nel week end, credo di aver perso i contatti un po' con tutto il resto della mia vita. Agesci, lettura, LUG, tutto sacrificato al dio lavoro.
Gli occhi bruciano per le ore che passo davanti ai miei monitor, una dozzina di monitor tra casa e lavoro...
E, assieme agli occhi che bruciano, brucia sapere che il resto del mondo va avanti incurante del fatto che sei assente perchè lavori e non perchè sei andato a ballare.
Meglio dormirci su...
un paio di giorni.


18 dicembre 2008

ad esempio, a me piace la Strada...

Le vacanze di Natale si avvicinano per fortuna, sono stanchissimo e ho bisogno di riposarmi un po'. Inoltre, pare che riusciremo a fare una Route Invernale tra Natale e Capodanno.
Salvo complicazioni dovrei riuscire a partecipare, dopotutto dovrei essere in ferie.
Non vedo l'ora di sentire l'aria fredda che entra nei polmoni in cima ad una Montagna, ho proprio bisogno di fare Strada assieme al Noviziato.
Nel frattempo.... devo stare attento a non sbadigliare in faccia al capo!

15 dicembre 2008

48 ore per l'Uscita


In realtà, l'uscita della domenica inizia la mattina del Sabato. Quando mi sveglio. Nei periodi di calma, anche di sabato e domenica, mi sveglio intorno alle 07:30 - 08:15. Se sono particolarmente stanco e stressato, mi alzo per le 09:30 - 10:00. Questa volta mi sono svegliato alle 10:35. Sono stanco. Domani avrei bisogno di dormire, non di travestirmi da cretino e andarmene sotto la pioggia su strade fangose a cercare di cambiare un po' il mondo. Anche quando l'uscita è stata teoricamente preparata c'è sempre un mucchio di lavoro da fare il giorno prima. Lavoro pratico: stampare le cartine, comprare una cartuccia di gas per il fornelletto. Lo faccio di malavoglia mentre il Sabato passa. Vorrei leggere, riposarmi, fare una passeggiata. Non si può. Arriva il tardo pomeriggio del Sabato. Qualcosa, nell'umore, cambia. Inizio a preparare l'equipaggaimento. Lo zaino, gli impermeabili, la cassetta del pronto soccorso. L'opinel, il cordino, i fiammiferi e l'accendino, le gavette, le borraccie. La macchina del caffè, la bomboletta per il fornellino, controllo l'uniforme, attacco bene i tizzoncini al portafoular, tiro fuori le scarpe da trekking ed il cappellone. Man mano che riempio lo zaino la stanchezza passa, la voglia cresce. Nascondo una stecca di cioccolato, imbarco un po' di posate extra per i 'distratti', imballo gli spiedi, mi rileggo la Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi e la voglia cresce ancora. Finchè diventa attesa. Un uscita è sacrificio: anche se è sabato sera non si può fare tardi, le 07:00 del mattino del giorno dopo incalzano.... non sono il solo a sacrificarmi... Suona la sveglia e sembra di essere andati a dormire da un secondo. E' la sveglia peggiore della settimana. E' tutto pronto: mi lavo, mi rado, trangugio il caffè e la colazione. Mi metto l'uniforme e riconosco a pelle le comodità e le abitudini di ogni tasca. Esco: in un solo viaggio riempio la macchina di zaino ed accessori. inizio a girare tra le case dei ragazzi che abitano a Matera Nord, attendo il loro ritardo, gioisco della loro puntualità. Il che non è raro. Arriviamo in Chiesa e siamo in pochi. Mi secca. L'uscita inzia alle 08:00 per tutti. Qualcuno si presenterà dopo le 09:00. Portiamo pazienza. Il sacerdote è un po' in ritardo. Noi non siamo loquaci, troppo sonno. Sono perso nei miei pensieri ( Ossia 2 neuroni tengono aperti gli occhi, gli altri 2 dormono ancora), quando una voce stridula squarcia il silenzio con un grido: " CANTO SETTANTANOVEEE!!) Tutti e 4 i miei neuroni sobbalzano nella scatola cranica: inizia la Messa... Il cervello si rimette in moto ed il resto di me torna in vita. Finita la messa ci tocca ancora attendere gli ultimi: e riesco a mettermi in Strada solo con una ventina di minuti di ritardo.Portiamo ancora pazienza: per qualcuno l'uscita sarà senza uniforme e/o scarpe adatte, per qualcun altro inizia alle 09:07. E, poi, la strada. Un percorso semi urbano che sono riuscito a rendere extraurbano il più possibile. Sulla Strada ci si rilassa e ci si scopre, è il momento di osservare, di immedesimarsi, di capire. Iniziano i tratti infangati, nessun problema per chi ha le scarpe da trekking, una specie di psicodramma per chi se ne è venuto con quelle da ginnastica nonostante tutte le richieste, le raccomandazioni e nonostante il fatto che la città sia stata appena sommersa da nubifragi continui non sia proprio un segreto di stato. I tratti infangati sono stati utilissimi per capire certe cose, per identificare chi si preoccupa degli altri, pet testare la reazione alle difficoltà.



La Strada ha occupato gran parte della mattinata. Un percorso brullo, costellato di rifiuti per gran parte. Siamo arrivati a destinazione poco prima di mezzogiorno e ci siamo subito impegnati nelle attività di cucina. A questo punto ho iniziato a rilassarmi un po'. Col fuoco acceso, i fornelli che riscaldavano piano l'acqua per la pasta, il pane twist e la carne che si cuovcevano più sull'entusiasmo e sull'allegria che sulle deboli braci, mi sono sentito tranquillo e soddisfatto.



Ancora più soddisfatto mi sento appena assaggio la piccola porzione di sushi preparata 'sul campo', a cui seguono pasta, arrosto e twist.





Con la pancia piena dopo una buona fatica è raro sentirsi depressi... Così, dopo il caffè, possiamo continuare le nostre chiacchierate sull'Operazione Paul, nello specifico la Seconda Lettera ai Corinzi. Ecco, se c'è una cosa che ultimamente ci sta riuscendo benino, è l'attualizzazione concreta delle Letture del Vangelo. Forse è un esercizio un po' rischioso, dopotutto non sono propriamente laureato in teologia ( ma grazie ad 'uomini e profeti' su radio tre ).
Poi, velocemente, rapidamente, tutto si liquefa. Si rifanno gli zaini e si torna a casa. Mi trovo alle 16:00 della Domenica stanco morto a sistemare le scarpe da trekking croste di fango. Pulire gli spiedi, riaffilare il coltello e ingrassarlo, lavare le gavette, sciacquare la borraccia. Metto tutto a posto, metodicamente. E rifletto sulla giornata, sugli sguardi, sullo scopo di tutta questa organizzazione, sulla sua efficacia. Inizio a realizzare di aver assistito a comportamenti fuori luogo, mi ubricao di "senno di poi", mi lavo, mi siedo e quasi mi addormento. Una bella uscita, MA.... MA... MA.. La sveglia lavorativa del giorno dopo mi strappa dal sonno istantaneo del post-uscita. I dolorini che si sono già manifestati da ieri segnano la mia età ( per fortuna quello più grave al ginocchio è scomparso ). I soliti rituali del mattino, il viaggio. E allora realizzo che non è andato proprio tutto a meraviglia. Che ho assistito a qualche episodio non proprio edificante. Inizio a sentirmi a disagio. Oggi, sono in vena di spiritosaggine. Ho portato in ufficio la scatola dei calendari scout che ora fa bella mostra sulla scrivania. Ho scritto un minicartello: "Ticket ICT: € 5,00 ma con calendario omaggio." Poi, faccio vedere le foto dell'uscita ad un collega. Che si incazza e, come uno spillo, fa scoppiare il palloncino del mio disagio. E' un ex Capo Reparto che resta ex perchè nella cittadina in cui vive adesso non c'è un gruppo Agesci. Gli faccio vedere le foto di ogni uscita ed è sempre un po' emozionato, gli luccicano gli occhi. E inizia la filippica: Non avrei dovuto permettere la partecipazione di ragazzi che hanno saltato la Messa. Non avrei dovuto permettere la partecipazione di ragazzi senza uniforme. Non avrei dovuto permettere la partecipazione di ragazzi senza scarpe da trekking. " il tuo tempo così lo sciupi: fai tanti sacrifici ma non serve a nulla: se non gli sta bene se ne possono stare a casa: a che serve che tu ti fai un programma, ci hai messo tempo, se poi deve saltare perchè uno arriva in ritardo, l'altro se ne viene senza scarpe da Trekking? Ma è meglio se gruppi in cui succedono 'ste cose chiudono, lo scoutismo mica è per tutti" _ " Ma gli altri - balbetto io" _ "Gli altri? Gli altri impareranno che nulla ha un valore e tutto è derogabile! Così si fa( nel senso hai fatto ) solo danno!" E se ne è andato senza manco comprare il calendario scout. Ha ragione, ovviamente, ma l'ultima volta che ho posto la questione in questi termini le cose non sono andate troppo bene. Forse non vale al pena di essere così rigidi, ma mi rendo conto che un minimo di restaurazione della normalità è necessario. Ma come, senza andare alla guerra? Intanto, la prossima uscita già è in gestazione nella mia mente. Per ora non mi arrendo.

11 dicembre 2008

Pubblicità

Un VERO Personal Computer in un palmo di mano e che non costa un rene.... Ecco cosa mi sono procurato:
E' vero che un Netbook NON è un Notebook. Ma, grazie all'upgrade di RAM a 2 GB, l'uso di una scheda SD da 8 GB e l'installazione di Ubuntu 8.10 standard, sto usando il Dell Mini 9 praticamente come un normale desktop, dal punto di vista delle funzionalità principali. Niente video editing e storage limitato, certo, ma...
Ma parliamo di un oggetto che costa tra 1/3 ed 1/2 di un vero notebook, pesa solo 1kg e sta in un borsello da uomo...
Credo che l'immagine qui sopra sia definitvamente esplicativa.
Il mio notebook, a parte i giochi, mi permette qualche operazione in più, ma quante di più? Le funzionalità office sono identiche, quelle legate ad internet pure.... Certo, è ovvio che lavorare sul netbook è penoso se si tratta di grafica, di vedere un film o passarci 8 ore di seguito. Ma è comunque uno strumento di lavoro flessibile ed efficace. Ci si può anche dilettare con il CAD, entro certi limiti:



E' perfetto per fare veloci rilievi e schemi senza poi ricopiare sul 'vero' PC da lavoro.



La tastiera è comoda, basta poco per abituarcisi. E sto imparando ad usare anche il touchpad ( che generalmente aborro ), per non dovermi portare appresso il mouse. Ho adattato il tema di ubuntu installandone uno ( Clearlooks Compact ) un po' più adatto ai piccoli schermi dei netbook
Mi preme sottolineare come gran parte di questi risultati siano da attribuire alla perfetta integrazione di Ubuntu Linux con l'hardware del netbook. Se ci fosse installato winxp o vista non credo che ne sarei altrettanto soddisfatto. Sarebbe stato necessario un disco più capiente, dedicare CPU all'antivirus, all'antispyware, ad un firewall di terze parti. Anche con il solo XP le prestazioni sarebbero state comunque meno esaltanti che con linux. Poi, magari, mi sarei seccato dell'impossibilità di far girare comunque del software causa prestazioni insufficienti. Invece, grazie alla peculiare scalabilità de isistemi linux, ho la certezza di poter continuare ad upgradare il sistema operativo del Netbook almeno per un anno restando aggiornato ed in forma...
Ubuntu...WINs...

9 dicembre 2008

Netbook Dell Mini 9

Lo so, sono un quaquaraqua', un consumista da tre soldi ( anche perchè manco mi posso permettere di spendere e faccio comunque economia), ma, forse, stavolta ho agito con cognizione di causa razionale e produttiva:

Mi sono comprato il Netbook!

Non so se la follia dell'Ipermercato mi abbia travolto o se sono riuscito ad approfittare dei famosi megasconti-specchietti per le allodole di cui spesso si parla. Fatto sta che ieri mattina ero al Carefour col papy per acquisti. Lo giuro, è lui che vuole sempre passare dal reparto informatico, io avevo fretta e avrei preferito proseguire, invece lui si vuole sempre guardare i nuovi cellulari! Ed eccolo lì, inaspettato, galeotto: un DELL MINI 9 a "soli" € 299,00. Volevo fotografarlo per farmi un'idea più precisa delle dimensioni ma il commesso me l'ha impedito: a quanto pare loro ci possono videoriprendere pure al cesso, noi non possiamo fotografare la merce. Vabbè, pazienza...
Quindi, dopo qualche ora di dubbi amletici, la decisione. Quindi, grazie ad un 'cliente' , sono riuscito a mettere le mani su questo gioiellino... Rispetto al medesimo modello in vendita sul sito DELL si ha un risparmio di € 86,00 ( che per me, grazie al 'cliente' sono diventati quasi 220.. ), più che sufficienti per upgradare il disco SSD da 8 a 32 GB. Quindi, tanto vale togliermi lo sfizio ed il peso del mio Notebook HP che sabato mi ha sfiancato. Che dire, sono soddisfattissimo.

I Pro:
  • Piccolo e leggero
  • Ha Ubuntu linux 8.04.1 32bit DELL Edition
  • Quindi, potrò aggiornarlo con ubuntu nel tempo con la sicurezza di poter contare su un perfetto riconoscimento hardware.
  • Ottima finitura e schermo luminosissimo.
  • Connettività completa: dal wireless al bluetooth. Questo mi permetterà di usare, in futurom un mouse bluetooth senza occupare porte USB.
  • Performante: al contrario di quello che avevo sentito sui netbook, posso tenere aperti Pidgin, Firefox ed Openoffice lavorando tranquillamente. Le prestazioni del disco SSD da 8 GB sono sorprendentemente elevate.
  • silenzioso: non ci sono parti in movimento.
I Contro:
  • Disco Interno troppo piccolo: 8 GB significa poter disporre solo di 3,8 GB. Occorre supplire con penne usb o Schede Secure Digital per lo storage dei dati. Ho una bella Corsair Voyager GT da 16 GB che è più che sufficiente per lo storage ad alte prestazioni, vi aggiungerò una SD se necessario.
  • Gli accessori non sono di semplice reperibilità in Italia
  • La procedura di update del BIOS non è alla portata di tutti.
E credo sia tutto. Ora me lo porto appresso ovunque, lasciando in caso di sovraccarico, mouse, cavo di rete e caricabatteria nella borsa da lavoro. Devo testare la durata della batteria, ripulire ubuntu dai pacchetti inutili, trovare il modo di spegnere Wi-Fi e bluetooth rapidamente e godermi la possibilità di scrivere praticamente ovunque.
In futuro, upgraderò il sistema aumentando la RAM a 2/4 GB il che implicherà la necessità di installare la più recente versione di ubuntu, dato che la Dell per poter offrire anche Winxp è costretta a castrare il kernel della sua versione di Ubuntu in modo che non supporti più di 1 GB di Ram. Installerò una SD ed un mouse bluetooth. L'Upgrade del disco SSD è quello meno urgente, la prima cosa da fare è dedicarsi all'ottimizzazione di ubuntu: non sono più abituato a fare i conti con risorse hardware limitate e credo che imparare a risparmiare 10Mb di spazio mi insegnerà tante cose nuove...

5 dicembre 2008

L'Alba sulla Strada Alberata

Dopo una giornata come quella di ieri, svegliarsi all'alba e vedere il sole arrossare pian piano dal basso lo strato di nubi mi ha emozionato riempendomi di speranza.
Il principe ignoto
Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di speranza...
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia.
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All'alba vincerò!
Turandot, Terzo Atto


3 dicembre 2008

Un passo verso il netbook

La mia ricerca per il futuro netbook ha fatto un discreto passo avanti ieri, quando il mio collega mi ha lasciato provare la sua internet key usb della vodafone sul mio notebook HP 9044EA con Kubuntu 8.10 64bit. Riconosciuta all'istante, come se fosse una normale perifericha di massa USB...
E chi monta ubuntu sui suoi netbook? Dell...
Il candidato in pole position è il Dell Mini 9. Ha qualche difetto: in Italia si vende solo la versione con disco allo stato solido da 8GB. E' vero che una ubuntu ne occuperebbe meno di 3, ma mi sembra che lo spazio di storage sia un po' troppo poco... Anche perchè, fuori dall'Italia, sono già in vendita anche le versioni da 16 e 32 GB! Noi dobbiamo attendere... E nel mio caso non è proprio un male... Inoltre, nonostante sia predisposto alla connettività 3G, per ora del modem integrato non vi è traccia... Quindi, nonostante vi siano delle buone premesse, il Mini 9 deve crescere un po' per finire nel mio borsello... Io, intanto, l'account Dell me lo sono creato...
Tuttavia, il collega di cui sopra, assai più sagace di me, mi ha fatto notare un particolare non proprio trascurabile: ossia, che il modem 3G integrato nel Netbook non è che mi convenga proprio tanto: "... Ma se tu hai un Portatile ed il PC di casa tua ti conviene avere la internet key come la mia così la puoi usare su Notebook, Netbook e anche il PC di casa quando Telecom ti abbandona al 187..."
E, visto che ci siamo, parliamo un po' della mia esperienza con Kubuntu 8.10. Non sono riuscito a configurare la webcam, per il resto mi ritengo pienamente soddisfatto e, salvo usi specifici per il software fotovoltaico, ormai il mio notebook non 'vede vista' da settimane.... Anche per le esigenze lavorative ho trovato alternative valide ai più blasonati pacchetti commerciali, di cui spesso si usano solo le funzionalità basiche. Quindi, per gli schemi di rete uso Dia e per i disegni 2D uso QCad.Non piratate: linuxate o opensourcizzatevi! It Works!

2 dicembre 2008

....scagli la prima pietra!


Ieri sera, mentre tornavo a casa e mi godevo la congiunzione di Luna, Venere e Giove, ho sentito alla Radio una strana notizia che non devo aver ben capito. Pare che la Francia, quale presidente di turno dell'Unione Europea, abbia proposto che l'Assemblea generale dell'ONU approvi una mozione a favore della depenalizzazione dell'Omosessualità. Ossia, che si richieda (ma senza alcun vincolo ) a 'paesi' come l'Iran, di smettarla di prendere ragazzini di 15 anni ed impiccarli ai lampioni, più tutta un'altra serie di piacevolezze alla Torquemada...
Non si parlava nè di PACS, matrimoni gay, eccetera: semplicemente che la condizione di omosessualità non fosse assimilabile a quella della mafiosità, ad esempio.
Pare che il Vaticano ( e non uso apposta un altro termine che mi scandalizzerei citare in questo contesto ) si opponga per non 'discriminare i paesi in cui l'omosessualità è reato (sic.)'.
Non credo di avere parole adatte ad esprimere pienamente lo sdegno, l'incredulità, la tristezza, la compassione rassegnata per tanta umana sofferenza.


27 novembre 2008

Incroci Pericolosi

Ultimamente, sono stato un po' latitante. Un po' per problemi di lavoro, un po' per pigrizia, un po' perchè non saprei da dove cominciare, ho abbandonato momentaneamente blog & similia. Ma è tempo di riprendere anche per fare chiarezza nei miei pensieri.
Temo che vi tedierò con la descrizione di quello che mi è capitato qualche tempo fa: L'Hike ci era stato praticamente imposto e non è che ci andasse tanto di farlo. Ma il premio era sostanzioso: una promozione sul campo per meriti di guerra, in pratica. Così, una bella domenica mattina di autunno, ci ritrovammo in due di fronte il Panificio San Giacomo. Prima a messa e poi ci siamo incamminati. La strada non finiva mai: curva su curva, metro dopo metro. Un po' di chiacchiere, ma neanche tante: eravamo entrambi piuttosto taciturni. Si passa La Martella e ci si incammina verso Timmari. Dalle auto che passano ci guardano male, con disprezzo. Arriviamo al Bivio per Timmari e la strada si fa salita. E' una salita breve, certo, ma noi eravamo già un po' stanchi. Quindi, il sentiero per San Salvatore. E la salita aumentò di pendenza. Ma eravamo giovani e poco carichi. Arrivammo a destinazione, non ricordo affatto che tipo di attività di catechesi ci toccò di compilare, poi accesi il fuoco. Cucinammo sulla viva fiamma: antipasto, primo e secondo. Divorammo tutto in un battibaleno. E tornammo indietro con maggior pena e fatica, arrivando alle nostre case all'imbrunire. Il Sabato successivo, nel quadrato del Reparto Sagittario, i Capi Reparto ci permisero di scoprire la Terza Tappa, dato che avevamo raggiunto la Seconda. 12 km all'andata, 12 km al ritorno... Era l'autunno del 1988. Vent'anni fa un Hike di 24 Km era condizione necessaria, ma non sufficiente, per raggiungere la Seconda Tappa di progressione personale E/G. E oggi? Qualche tempo fa , avevo scritto un post ironico e scherzoso sulle modalità di costituzione degli staff di unità. Beh, a posteriori l'ironia si è dissolta e di scherzare non ho più voglia. Non sto parlando di staff, ma di livelli più elevati. Lo scorso week end si è svolta l'Assemblea Regionale dei capi Agesci della Basilicata. Ne sono stato solo parzialmente soddisfatto. Anzi, mi correggo: a fronte di alcuni eventi senz'altro positivi, le implicazioni di frasi, affermazioni, espressioni facciali ed annessi e connessi mi hanno lasciato profondamente sconsolato.
Fino a poco tempo fa credevo che la mia bella Associazione fosse più in crisi delle banche americane. Ora non più. Probabilmente sono io fuori posto: se io non mi ci ritrovo più non vuol dire che l'Associazione sia in crisi, ma che uno dei due si sia spostato rispetto al passato. Magari l'Associazione è andata avanti ed io sono rimasto immobile, as usual... Oppure siamo rimasti in pochi abbarbicati alla vetta ed il resto è precipitato... Non so...
Io non mi sento più a mio agio. Non sono sereno quando una persona che fa in una settimana lo stesso lavoro che io faccio in due giorni se ne viene col dito in cielo a definire "poco Cristiano" chi non partecipa agli eventi regionali. Non sono sereno quando mi trovo a dover discutere di un'astratta ed autoreferenziale filosofia dello scoutismo mentre mi mancano gli strumenti per far fronte ad emergenze che vedo crescere sotto i miei occhi. Emergenze che hanno nomi e cognomi e date di nascita troppo recenti perchè mi siano indifferenti. Non posso essere sereno quando vedo dissolversi il concetto di Servizio a favore della soddisfazione personale nell'interpretare un ruolo che nella pratica si traduce in feste e lazzi nell'indifferenza verso gli scopi ultimi dell'Associazione. Forse, può darsi che lo scoutismo sia diventato davvero una specie di doposcuola convergente al modello della scuola italiana. Con le ovvie conseguenze sul piano dell'efficacia... Ma, forse, sono io che non sono in grado di adeguarmi. Non ho tempo per far palestra, andare al cinema, leggere un libro. Solo Lavoro(i), famiglia, Agesci. Null'altro. Quindi, l'Agesci non può ulteriormente espandersi nell'arco della mia settimana tipo: a scapito di cosa? Delle mie 7 ore di sonno? Se c'è un imprevisto e l'attività pianificata deve essere spostata, o se ne aggiunge una nuova, non c'è semplicemente spazio. Quindi, sentirmi dire : "Come, non vieni? Ma lo sai che poi ci vanno di mezzo i ragazzi?" mi provoca una strana sensazione di alienazione: sarò strano io a trovare inconcepibile che un adulto lavoratore da 60 ore a settimana debba sapere che alcune ore o giorni della sua vita se le dovrebbe ciucciare lo "scoutismo" magari con solo 12/48 ore di preavviso? Almeno 'sta volta ho avuto la prontezza di spirito di rispondere che: "Al contrario, è proprio perché ci sono io che i Ragazzi possono fare scoutismo, pazienza se saltano questo evento, parteciperanno agli altri.Se non ci fossi io salterebbero questo e gli altri". Non mi stupirò mai abbastanza del fatto che, nonostante ci si organizzi in base alla disponibilità oggettiva, capiti troppo spesso che sia richiesto, come minimo, il 105% di quello che è il tuo massimo.
Io credevo di giocare ad un gioco da svolgersi in un bosco con pentoloni, cordino e paletti, su una strada di speranza, mi ritrovo a fare da notaio di decisioni ed azioni di cui non vedo alcun ritorno educativo. Non scrivo per fare il calssico pianto greco: dopotutto le cose a me, personalmente, stanno andando piuttosto bene. Eccetto il particolare che faccio più il Capo Squadriglia che il Maestro dei Novizi. Purtroppo, non vedo in costruzione un futuro associativo possibile su queste linee di affanno continuo in cui spuntano, di tanto in tanto, anche atteggiamenti patologici a salare la torta...
Quindi, se il mio sacrificio è ritenuto peggio che inutile: dannoso, a che senso farlo? Se occorre di più, se al gioco dello scoutismo possono partecipare solo certe categorie sociali che non devono lavorare più di 40 ore a settimana per vivere, basta dirlo, chiarirlo, l'Agesci delibera e pubblica tante cose, concede così tanta libertà di interpretazione di cosa sia lo scoutismo che può anche permettersi di ufficializzare quelle 10 ore a settimana e 3 week end al mese che pare siano indispensabili tra i requisiti per la nomina a Capo. Insomma, io al solito magari esagero, ma si fa sempre più largo in me l'idea che forse è meglio lasciar perdere quella che a tutti gli effetti è una lotta contro i mulini a vento. Se siamo diversi e divisi, come dice uno dei miei ragazzi, a che pro tentare di unirci a tutti i costi? Meglio un buon vicinato che una cattiva convivenza, no? Forse sarà questa la causa del proliferare di associazioni scout: pare che per ogni gruppo che chiude nascano due associazioni...
Non so, davvero non so che pesci prendere. Va bene, il mio Servizio quest'anno sembra abbastanza definito, ma non basta per ritenersi sulla strada giusta. E io vorrei davvero essere sicuro di stare sugli stessi passi che 'sto ragazzino qui sotto percorreva venti anni fa.


17 novembre 2008

Questo tipo di scoutismo NON è una mia idea...

Ma vorrei avere modo di parteciparvi e metterla in pratica!
Datevi un'occhiata alla Home Page dell'iniziativa...
Forse, non siamo proprio in pochi a pensarla così...

12 novembre 2008

Reloading Ammo

La Bomba in Testa, di Fabrizio De André.

...e io contavo i denti ai francobolli dicevo "grazie a Dio" "buon Natale "
mi sentivo normale eppure i miei trent'anni
erano pochi più dei loro ma non importa adesso torno al lavoro.
Cantavano il disordine dei sogni gli ingrati del benessere francese
e non davan l'idea di denunciare uomini al balcone
di un solo maggio, di un unico paese.
E io ho la faccia usata dal buonsenso ripeto "Non vogliamoci del male "
e non mi sento normale e mi sorprendo ancora a misurarmi su di loro
e adesso è tardi, adesso torno al lavoro.
Rischiavano la strada e per un uomo ci vuole pure un senso a sopportare
di poter sanguinare e il senso non dev'essere rischiare
ma forse non voler più sopportare.
Chissà cosa si trova a liberare la fiducia nelle proprie tentazioni,
allontanare gli intrusi dalle nostre emozioni,
allontanarli in tempo e prima di trovarsi solo
con la paura di non tornare al lavoro.
Rischiare libertà strada per strada, scordarsi le rotaie verso casa,
io ne valgo la pena, per arrivare ad incontrar la gente
senza dovermi fingere innocente.
Mi sforzo di ripetermi con loro e più l'idea va di là del vetro
più mi lasciano indietro, per il coraggio insieme
non so le regole del gioco senza la mia paura mi fido poco.
Ormai sono in ritardo per gli amici per l'olio potrei farcela da solo
illuminando al tritolo chi ha la faccia e mostra solo il viso
sempre gradevole, sempre più impreciso.
E l'esplosivo spacca, taglia, fruga tra gli ospiti di un ballo mascherato,
io mi sono invitato a rilevar l'impronta dietro ogni maschera che salta
e a non aver pietà per la mia prima volta.

11 novembre 2008

Netbook

Già, la febbre del netbook inizia a contagiarmi pian piano...
Cos'è un netbook? Beh, è un mini computer portatile dalle dimensioni di un foglio A4 circa, pesante poco più di 1kg, pensato per consentire, in economia, l'uso di internet ed applicazioni office ovunque. Niente prestazioni estreme, solo quello che serve per navigare e scrivere. A suo tempo ho comprato un notebook che, in realtà, è un pc mobile, non portatile: pesa parecchio e per muoverlo devo organizzare una specie di trasporto eccezionale. il Netbook, invece, è pensato per esser messo nella tasca del cappotto. Chiaro?
E ora la fatidica domanda: e che te ne fai?
Ci faccio tutto quello che credevo avrei fatto con il mio bell'HP 9044ea e che in realtà non ci faccio, perchè ci vogliono dieci minuti reali per spostare il notebook da una stanza all'altra e renderlo operativo, prima di tutto trovando un tavolo libero ( è impensabile tenerlo su una sedia o meno che mai sulle ginocchia) e poi collegando l'alimentazione: la batteria dura quasi due ore ma senza alimentazione di rete le prestazioni crollano..
Di cotesti netbook esistono varie marche, versioni e sottoversioni. Fortunatamente, la mia più forte difesa immunitaria contro il contagio della febbre da netbook e la conseguente apparizione sotto il Presepio di un ennesimo scatolotto tecnologico è che non esiste ( ancora ) il mio netbook ideale. E non è solo questione di $oldi che non mi posso permettere di spendere. Ecco quello che cerco:
  • Monitor tra i 9 e i 10" e non oltre.
  • almeno 1, meglio 2Gb RAM
  • Tutta la connettività possibile: oltre al Wireless e al bluetooth ESIGO la connettività 3G/HSPDA ecc integrata per potermi connettere ovunque vi sia un segnale cellulare.
  • Disco allo stato solido ( no Hard Disk! ) da almeno 16, meglio 32 GB.
  • Lettore di Schede e Webcam decente.
  • Piena compatibilità con Linux, anzi, se viene venduto già con Ubuntu MID è meglio...
  • Autonomia almeno di 4 ore effettive.
  • Prezzo Max: € 400,00 incluso il caricabatterie per auto: ci siamo capiti, non 1 €c di più..
Ormai, ho una certa esperienza nel 'IT. Un netbook come quello descritto qui su ancora non esiste: esistono macchine anche più performanti, ma lacunose in qualcuno dei settori appena descritti. Stimo che per la primavera del 2009 il mio Netbook dovrebbe essere disponibile...
Diciamo in tempo per il compleanno ;-)

10 novembre 2008

l'ora dello stambecco

Beh, il mio sistema è finalmente passato completamente alla nuova versione della mia distro preferita. Ed è da un bel po' che non parliamo di linux da queste parti, mi sembra il caso di rimediare. Il 30 Ottobre scorso ha fatto capolino sui server di mezzo mondo Ubuntu 8.10. Non cercate qui descrizioni particolarmente tecniche e neppure changelogs. Vi racconto semplicemente la mia esperienza di utente che ha installato su 2 PC ed un notebook il sistema operativo in questione. Ho usato la versione a 64 bit per tutt'e tre le macchine. Ho esordito con il tentativo di installare Kubuntu sul muletto dotato di 2 hard disk: un sata ed un pata. Ho installato kubuntu sul PATA ma non mi è riuscito di correggere il "grub error 15" che è venuto fuori al primo riavvio. Non c'è stato nulla da fare. Piallo tutto ( che bello avere un backup funzionale ) e 20 minuti dopo ero felice configuratore di un bell'ubuntu 8.10 che ha configurato da se tutto, stampante compresa. Poi è stato il turno del mio desktp personale. Ho riprovato con Kubuntu e stavolta niente grub error 15. Tutto a meraviglia. Il magico KDE 4.1 splende sul mio lcd. Installo i drivers proprietari e vado ad impostare il doppio monitor con un bel sudo nvidia-settings. Come per magia lo schermo si estende sul secondo LCD.... vado per salvare la configurazione ma ho un errore di segmentation fault. Anche qui le provo tutte finchè me ne vado a nanna. Il giorno dopo, di cattivo umore, mi sfogo piallando anche il desktop e ripiego sul fido GNOME... CD alternate nel lettore e... sorpresa ( seccante ma non amara ): l'installer dell'alternate è lentissimo: i dialoghi compaiono con lentezza esasperante, come se stessi usando un Pentium 2.... Invece, tra un dialogo e l'altro, tutto corre liscio con la velocità che è lecito attendersi da un Q6600 con 4GB RAM. Terminata l'installazione tutto sembra liscio e scattante, salvo un particolare: manca l'audio. La mia povera audigy2 si sarà forse rotta? Riavvio con Windows e... tutto ok! Mi informo, mando al diavolo pulse audio e ritorno al fido ALSA e tutto torna a posto. E' il momento del notebook, un HP DV 9044EA con 2 Hard Disk. Il boot loader di windows vista non va molto d'accordo con Grub e l'ultima volta che ho provato un dual boot le cose non mi sono andate troppo bene. C'è da aggiungere che il muletto ha solo ubuntu ed il mio desktop non ha un vero dual boot dato che i due sistemi operativi coesistono ignorandosi a vicenda: sono io a scegliere manualmente da quale Hard Disk far partire il PC in fase di boot... Quindi, al dual boot sono piuttosto allergico!Ma ho scoeprto WUBI che consente di impostare il dual boot in maniera sicura e reversibile: ossia, è possibile disinstallare tutta la partizione dedicata ad ubuntu e ripristinare le condizioni iniziali semplicemente da Pannello di Controllo di Windows. Visitate il sito e leggetevi un po' di documentazione. Mi sento di suggerire anche ad un utente relativamente inesperto questo metodo che permette di installare Linux in sicurezza e senza patemi. Ho deciso ( lo so, sono capa tosta ) di riprovare con Kubuntu e stavolta sono stato premiato. Funziona discretamente. Per ora ho individuato 3 problemi: non rileva la webcam integrata, non funziona la condivisione delle cartelle ( ma la rete funziona ) e Kopete invia continuamente segnalazioni di crash anche se tutto funziona...
Insomma, ho aggiornato tutto, venendo meno alla seconda regola del sys admin ( se funziona non toccarlo ) e sono soddisfatto soprattutto del mio notebook con kde, di cui, ultimamente, avevo un po' perso le tracce. Spero di recuperare il tempo perduto.
In definitiva sono comunque soddisfatto della nuova release di Ubuntu, ma avrei gradito OpenOffice 3.0 incluso di default ed un maggior controllo sulla condivisione di files e cartelle.
E voi che aspettate?

No, non metto il voto agli scout

Qui sopra c'è la cartina del percorso dell'uscita di Noviziato di Domenica 9. Niente di eccezionale, una passeggiata al Villaggio Saraceno, passeggiata che avrebbe dovuto fare da preludio ad un certo programma ma che ho dovuto cambiare obtorto collo. Infatti, all'ultimo momento, il Noviziato quasi al completo ha ritirato la sua disponibilità per un'uscita di giornata intera. L'organizzazione dell'uscita era stata tutta affidata alle pattuglie e, nonostante io sia notoriamente poco propenso a cedere in queste situazioni ed avrei preferito rispettare il programma anche se fossimo rimasti in due soli, mi è parso più ragionevole dimezzare l'impegno e triplicare il numero dei partecipanti. L'uscita merita solo due cenni: se in Route non vogliamo morire di sete e/o perderci nelle nostre tasche, temo che dovrò dedicare parecchio tempo alle basi dell'orientamento. Comunque l'attività è andata a buon fine e con un po' di pazienza abbiamo costruito la nostra bussola, trovato il nord con l'orologio e triangolato la nostra posizione sulla carta.
L'altro punto, il più importante, è che i ragazzi ora parlano. Parlano di tutto e iniziano ad uscire dal torpore post-passaggi. Mi hanno fatto una proposta di attività per il mese prossimo non proprio ortodossa, ma è stata avanzata con entusiasmo e non sarò certo io a frenarli. Infatti, ho notato che i ragazzi, in generale, propongono poco. Accettano le nostre iniziative, salvo poi disertare puntualmente quelle che ritengono noiose. Ed è proprio su questo punto che sto lavorando. Evitare che lo scoutismo diventi "un'altra scuola, un'altra palestra, un altro corso, un altro rigo dell'agenda da rispettare, un altro genitore di cui soddisfare le aspettative dicendo si".
Purtroppo, il trend non è favorevole.


7 novembre 2008

LE SCUSE UFFICIALI

Qui Un pezzo d'Italia si scusa, ma il silenzio del resto è una canto suicida.

Cantico dei Drogati: ce l'ho in testa, non va via...

CANTICO DEI DROGATI,
di Fabrizio De Andrè

Ho licenziato Dio, gettato via un amore,

per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore.

Le parole che dico non han più forma né accento

si trasformano i suoni in un sordo lamento.

Mentre fra gli altri nudi io striscio verso un fuoco

che illumina i fantasmi di questo osceno giuoco.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Chi mi riparlerà di domani luminosi

dove i muti canteranno e taceranno i noiosi

quando riascolterò il vento tra le foglie

sussurrare i silenzi che la sera raccoglie.

Io che non vedo più che folletti di vetro

che mi spiano davanti che mi ridono dietro.

Come potrò dire la mia madre che ho paura?

Perché non hanno fatto delle grandi pattumiere

per i giorni già usati per queste ed altre sere.

E chi, chi sarà mai il buttafuori del sole

chi lo spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore.

E soprattutto chi e perché mi ha messo al mondo

dove vivo la mia morte con un anticipo tremendo?

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Quando scadrà l'affitto di questo corpo idiota

allora avrò il mio premio come una buona nota.

Mi citeran di monito a chi crede sia bello

giocherellare a palla con il proprio cervello.

Cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito

che qualcuno ha tracciato ai bordi dell'infinito.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Tu che m'ascolti insegnami un alfabeto che sia

differente da quello della mia vigliaccheria.

6 novembre 2008

We Can't ( allarmi siam fascisti )

Grazie. Grazie, amici. Grazie a voi per essere qui in questa bella serata in Arizona.Amici, siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio. Il popolo americano ha parlato, e lo ha fatto chiaramente.Poco fa, ho avuto l’onore di chiamare il Senatore Barack Obama e congratularmi con lui.Congratularmi per il fatto che egli è stato eletto presidente di quel paese che entrambi amiamo. In una competizione così lunga e difficile come è stata questa campagna, il suo successo, da solo, richiede il mio rispetto per la sua abilità e perseveranza. Il fatto, poi, che sia riuscito a ottenere un tale successo ispirando le speranze di così tanti milioni di americani che un tempo credevano di aver poca influenza e poco a che fare con l’elezione di un presidente americano, è qualcosa che ammiro profondamente e per il quale lo lodo.Questa è una elezione storica, e riconosco il significato speciale che porta per gli afroamericani e per l’orgoglio speciale che devono provare questa notte.Ho sempre creduto che l’America offra un’opportunità a tutti quelli che hanno l’impegno e il desiderio di coglierla. Anche il Senatore Obama crede in questo.Ma dobbiamo riconoscere che, anche se è passato molto tempo dalle vecchie ingiustizie che un tempo hanno infangato la reputazione della nostra nazione e hanno negato ad alcuni americani tutti i privilegi della cittadinanza, la memoria di quelle ingiustizie ha ancora il potere di ferire.Un secolo fa, l’invito a cena alla Casa Bianca rivolto dal Presidente Theodore Roosevelt a Booker T. fu ritenuto un oltraggio in molti quartieri.L’america di oggi è lontana un mondo dalla crudele e spaventosa bigotteria di quei tempi. Non c’è prova migliore di questo che l’elezione di un presidente statunitense afroamericano.Che non ci sia alcuna ragione… che non ci sia alcuna ragione per cui un americano non possa gioire della propria cittadinanza in questa, nella più grande nazione della terra.Il Senatore Obama ha ottenuto un grande successo per sè e per il suo paese. Lo applaudo per questo, e gli offro la mia sincera compassione per il fatto che sua nonna non abbia potuto vivere fino a vedere questo giorno. Tuttavia, la nostra fede ci assicura che ella riposa alla presenza del creatore e che è molto orgogliosa del brav’uomo che ha aiutato a crescere.Il Senatore Obama e io abbiamo differenze e ne abbiamo discusso, e lui ha avuto la meglio. Non c’è dubbio che molte di quelle differenze rimarranno.Questi sono tempi difficili per il nostro paese. Questa notte, prometto solennemente che farò tutto quello che potrò per aiutarlo a condurci attraverso le molte sfide che ci attendono.Esorto tutti gli americani… tutti gli americani che mi hanno supportato a unirsi a me non solo per congratularlo, ma per offrire al nostro futuro presidente la nostra buona volontà e il nostro più onesto sforzo per trovare i modi di riunirsi e giungere ai necessari compromessi per scavalcare le nostre differenze e aiutare a riprendere la nostra prosperità, difendere la nostra sicurezza in un mondo pericoloso, e lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore e più forte di quello che abbiamo ricevuto.Quali che siano le nostre differenze, siamo tutti cittadini americani. E credetemi quando vi dico che non vi è un’unione che per me abbia avuto più significato di questa.E’ naturale. E’ naturale, questa sera, provare un po’ di delusione. Ma domani, dobbiamo andare oltre e lavorare assieme per rimettere in moto il nostro paese.Abbiamo combattuto - abbiamo combattuto tanto forte quanto abbiamo potuto farlo. E se non ce l’abbiamo fatta, il fallimento è mio, non vostro.Sono molto grato a voi tutti per il grande onore del vostro supporto e per tutto quello che avete fatto per me. Vorrei che il risultato fosse diverso, amici.La strada è stata difficile fin dall’inizio, ma il vostro supporto e la vostra amicizia non si è mai affievolita. Non posso esprimere compiutamente quanto mi senta vostro debitore.Sono particolarmente grato a mia moglie Cindy, ai miei figli, alla mia cara madre… alla mia cara madre e a tutta la mia famiglia, e a tutti i vecchi e cari amici che sono stati al mio fianco durante tutti gli alti e bassi di questa lunga campagna.Sono sempre stato un uomo fortunato, ancora di più per l’amore e l’incoraggiamento che mi avete dato.Sapete, le campagne elettorali sono spesso più dure per la famiglia di un candidato che per il candidato stesso, e questo è stato vero anche per questa campagna.Tutto quello che posso offrire in ricompensa è il mio affetto e la mia gratitudine, e la promessa di anni più pacifici davanti a noi.Sono inoltre - sono inoltre, naturalmente, molto grato alla Governatrice Sarah Palin, una delle migliori candidate che abbia mai visto… una incredibile nuova voce nel nostro partito, per l’impegno riformatore e per i principi che sono sempre stati la nostra più grande forza… suo marito Todd e i loro cinque figli… per la loro infaticabile dedizione alla nostra causa, e il coraggio e la grazie che hanno mostrato nelle asperità e stravolgimenti di una campagna presidenziale.Possiamo guardare avanti con molto interesse al suo futuro servizio in Alaska, nel partito Repubblicano e nella nostra nazione.A tutti i miei colleghi di campagna, da Rick Davis a Steve Schmidt e Mark Salter, a ogni volontario che ha lottato così duramente e con tanto valore, mese dopo mese, in ciò che a volte è sembrata la campagna più difficile dei tempi moderni, grazie mille. In un’elezione persa resta comunque per me il privilegio della vostra fiducia e della vostra amicizia.Non so - Non so cosa altro avremmo potuto fare per provare a vincere queste elezioni. Lascio ad altri il compito di capirlo. Ogni candidato fa errori, e sono certo di aver fatto la mia parte. Ma non passerò un momento del mio futuro rimpiangendo quello che avrebbe potuto essere.Questa campagna è stata e rimarrà il più grande onore della mia vita, e il mio cuore è pieno solamente di gratitudine per questa esperienza e per il popolo americano, che mi ha concesso una equa udienza prima di decidere che il Senatore Obama e il mio vecchio amico Senatore Biden dovrebbero avere l’onore di guidarci per i nostri prossimi quattro anni.Non sarei - Non sarei un americano degno di questo nome se rimpiangessi un destino che mi ha concesso il privilegio straordinario di servire questo paese per mezzo secolo.Oggi, ero un candidato per il più alto incarico elettivo del paese che amo tanto. Questa notte, rimango al servizio di questo paese [come senatore]. Questa è una sufficiente benedizione per chiunque, e ringrazio il popolo dell’Arizona per questo.Questa notte- questa notte più di ogni altra notte, porto nel cuore nient’altro che l’amore per questo paese e per i suoi cittadini, sia che abbiano supportato me o il senatore Obama - sia me che il Senatore Obama.Auguro ogni successo all’uomo che è stato il mio rivale e che sarà il mio presidente. Ed esorto tutti gli americani, come ho fatto spesso in questa campagna, a non disperarsi per le attuali difficoltà, ma di credere, sempre, nella promessa e nella grandezza dell’America, poichè niente, qui, è inevitabile.Gli americani non si danno mai per vinti. Non ci arrendiamo mai.Non ci nascondiamo mai dalla storia. La storia la scriviamo.Grazie, Dio vi benedica e benedica l’America. Grazie davvero a tutti.


John McCain, la notte del 4 Novembre.

5 novembre 2008

Per una Pace Vittoriosa

Ogni anno, circa, mi capita di vivere un dialogo come quello che segue. E non dalla parte del Generale:

"Il Generale cambiò argomento.
-Ama lei la guerra?
Io rimasi esitante. Dovevo o no rispondere alla domanda?Attorno v'erano ufficiali e soldati che sentivano. Mi decisi a rispondere.
-Io ero per la guerra, signor generale e alla mia università, rappresentavo il gruppo degli interventisti.
-Questo, disse il generale con tono terribilmente calmo, -riguarda il passato. io le chiedo del presente.
-La guerra è una cosa seria, troppo seria ed è difficile dire se... è difficile... Comunque, io faccio il mio dovere.
-Io non le ho chiesto, -mi disse il generale, -se lei fa o non fa il suo dovere. in guerra il dovere lo debbono fare tutti, perchè, non facendolo, si corre il rischio di essere fucilati. Lei mi capisce. io le ho chiesto se lei ama o non ama la guerra.
-Amare la guerra! -esclamai io, un po' scoraggiato. Il generale mi guardava fisso, inesorabile. Le pupille gli si erano fatte più grandi. Io ebbi l'impressione che gli girassero nell'orbita.
-Non può rispondere? -incalzava il generale.
-Ebbene, io ritengo... certo... mi pare di poter dire... di dover ritenere... Io cercavo una risposta possibile
-Che cosa lei, ritiene, insomma?
-Ritengo, personalmente, voglio dire io, per conto mio, in linea generale, non potrei affermare di prediligere, in modo particolare, la guerra.
-Si metta sull'attenti!
Io ero già sull'attenti.
-Ah, lei è per la pace?
Ora, nella voce del generale, v'erano sorpresa e sdegno. - Per la pace! Come una donnetta qualsiasi, consacrata alla casa, alla cucina, all'alcova, ai fiori, ai suoi fiori, ai suoi fiorellini! E' così signor tenente?
-No, signor generale.
-E quale pace desidera mai, lei?
-Una pace....
E l'ispirazione mi venne in aiuto.
-Una pace vittoriosa.
Il generale parve rassicurarsi."

Emilio Lussu, Un Anno sull'Altipiano, Cap. VII. Einaudi

3 novembre 2008

Sul Pollino col Camper.

Il week end è stato investito nello sdoganamento del camper di famiglia, che non avevo mai guidato al di fuori di remote e breve tratte autostradali.
ovviamente ce ne siamo andati sul Pollino, mettendomi nella classica condizione: o bere o affogare. Infatti, sono qui a raccontare di queste 48 ore passate con un bestione di 3500 kg allacciato sotto il sedere su e giù per quei nastri incompleti di asfalto larghi al più 4m che passano per strade di montagna. Il Camper fa rumore, non ha il servosterzo ma ci ha condotto agevolmente, in circa 3.5 ore, fino al Rifugio De Gasperi. Finalmente il rifugio è di nuovo attivo e ben frequentato. Lo ricordo tristemente deserto ed abbandonato, qualche anno fa. Ma ora è gestito da persone ospitali e generose e non manca un magnifico cagnolone tanto bello da stringerci il cuore per la nostalgia.



Ci siamo accampati in una piccola area dedicata. Il tempo si è immediatamente guastato, com fitti nuvoloni che correvano sotto le cime... Ma questa volta davvero non temevamo pioggia od umidità: il camper ha la stufa ed anche l'acqua calda... Tuttavia, non abbiamo rinunciato al tradizionale bivacco con arrosto integrato...




Il mattino del 2 è stato splendido: sole in un azzurro purissimo. Ma, NEL camper, c'erano 3.8°C...
Per scaldarci siam saliti in alto... Dopo un corroborante caffè gentilmente offertoci dal gestore del Rifugio, ci siamo diretti all'azimuth verso il Timpone della Capanna snobbando il sentiero indicato sulla carta. La salita è stata davvero dura: numerosi scivoloni causati dal fogliame spesso ed umido, qualche escoriazione ( benedetta la cassetta di pronto soccorso scoutech ) e lo smarrimento dei miei occhiali da sole ( 40 € addio!! ) e, devo confessare, davvero tanta voglia di mollare e tornare alle comodità del Camper.
Di fronte all'esiguità o addirittura della nullità dei risultati garantiti dalla perseveranza, le attrattive della rinuncia sono sempre maggiori per me in questi ultimi tempi. Ad un certo punto, il bosco è finito e sembrava fossimo ormai in cima. Niente affatto: solo un'ampia radura oltre la quale la salita continuava implacabile. Beh, un bello scherzo. Siamo andati avanti fino in cima, con un ordinario sforzo di volontà.
Lassù abbiamo trovato il nostro premio.


La discesa èstata più rapida e meno faticosa, ma non meno insidiosa. Il premio, comunque, quello materiale si intende, è arrivato verso le 13:30, quando, all'agriturismo "Campo le Rose ", vicino Viggianello, abbiamo avuto il piacere di spazzar via una lunga serie di antipasti culminando il processo in una pasta al sugo di cinghiale da lasciar sbalordito Obelix... I ragazzi che gestiscono il locale sono gentili e competenti, peccato che abbiano già il tutto esaurito per il cenone di capodanno. Se capitate, passateci...
Ma, assieme alle certezze che si saldano nel cuore nel momento in cui si raggiunge la cima, vengon fuori anche i consequenziali dubbi: ora che siamo arrivati fin qua, in tutti i campi, come possiamo procedere meglio dopo? E se siamo capaci di tanta meraviglia, come mai gli attriti restano così dissipativi?
Stanotte ho dormito benissimo e mi sono svegliato un minuto prima della sveglia.

27 ottobre 2008

48 ore on the rock....

Già, è stato un week end all'insegna della frenesia e dell'Adrenalina. Sabato mattina, durante la consueta passeggiata settimanale, sentivo l'energia crescere.. Il sabato è stato tutto dedicato al Linux Day. Prima la preparazione del materiale:


2 PC con linux ed un notebook con Vista ma equipaggiato esclusivamente con software open source. Poi lo switch, gli attrezzi e i lunghi cavi di rete che conservo dalla ristrutturazione di casa. Quindi il montaggio del sistema all'informagiovani, un'impresa di facchinaggio-elettricistico non indifferente. Un cavo di rete che non ne vuole sapere di funzionare, lo switch che ho portato con l'alimentatore sbagliato, un pc con la scheda video 'stonata'... tutto risolto in pochi minuti a botta di cacciavite e pinza crimpatrice. Finalmente, i primi ospiti.



E poi il delirio, con gli organizzatori che riuscivano a stento a star dietro alle richieste, alle proposte, alla curiosità ed all'entusiasmo di tanta gente interessata a fere le cose diversamente, eticamente, convenientemente. Un mega grazie a tutti quelli che hanno reso possibile "another brick in the wall": Carmela, Enzo, Domenico, Donato, Ferruccio, Marcello, Mariangela, l'Informagiovani tutto e un arrivederci a tutti quelli che sono stati nostri ospiti sabato. Ovviamente, dato che ho partecipato all'evento in uniforme ( La Co. Ca. del Mt 2 era presente con 2 capi ), ho pensato bene di pensare il mio contributo nello stile dell'Impresa: ideazione, lancio, progettazione, realizzazione, verifica e fiesta. A parte la verifica che è in corso, ci siamo, quindi, gettati sulla Fiesta: l'osteria Malatesta ha accolto la decina di sfiniti organizzatori con un succulento menù e un delizioso rosso sincero.


In un'atmosfera di gioia per il lavoro compiuto credo si siano gettate le basi per nuove amicizie e nuoi sodalizi: evviva il costituendo ZuL.U.G.
Purtroppo, nonostante il ritorno all'ora solare, la notte non è bastata a recuperare la stanchezza. E, così, mi sono presentato piuttosto assonnato all'appuntamento con il Noviziato, ( ore 10:00 solari ) per discutere dell'Impresa di Noviziato. Beh, da questo punto divista siamo ancora in alto mare.... Alle 11:00, con la Santa Messa preceduta dall'intervento del Vescovo, sono iniziati i festeggiamenti per il 50° anniversario della Parrocchia di Cristo Re, parrocchia che ospita il Matera 2. Dopodiché... beh, il Clan al completo si è trasferito in una locazione inconsueta: una sala ricevimenti! Infatti, siamo stati invitati dall'UNITALSI a partecipare al loro pranzo di gala a conclusione del cammino iniziato assieme con il pellegrinaggio di servizio a Lourdes. Una specie di catastrofe calorica: dopo tanta squisita abbondanza ieri non ho cenato, stamattina non ho fatto colazione, e non ho ancora fame... Forse perchè a fine serata i ragazzi mi hanno lanciato in alto quelle 6-7 volte e ho visto il soffitto ad un palmo dal naso ( bello sforzo, dirà chi mi conosce di persona... ), ma mi sento ancora tutto sottosopra...
Sempre ieri al pranzo, ho ricevuto una richiesta un po' particolare che accoglierò volentieri se mi sarà fisicamente possibile ma che mi obbliga ad interrogarmi su un fatterello semplice:
come si fa a cresimarsi?
Alla prossima.

24 ottobre 2008

Linux Day 2008: countdown


Ci siamo:
Tra meno di 24 ore l'evento dell'Anno: alle 16 saremo in fase di montaggio della Rete del Linux Day. Alle 18 si aprono i battenti.
Un grazie anticipato e sentitissimo a tutti gli altri organizzatori e a tutti coloro che vorranno incontrarci domani, nella speranza di poter costruire un mondo nuovo e migliore anche nell'ambito delle tecnologie dell'informazione.
A domani!

Matrice di rigidezza

Le cose vanno di male in peggio.
Spero di non aver capito bene e di essere male informato.
Altrimenti, credo che bisognerà arrivare al Collegio Giudicante. O uscire dall'Agesci.
Ecco quanto ho da dire riguardo a questa faccenda.
..Come sono belli i miei fazzolettoni.

23 ottobre 2008

... i fili bloccati...


Non posso nascondere di essere un po' seccato.
E anche un po' scoraggiato.
Per quanto ci si sforzi, ci si impegni, sembra che non basti mai.
Che non ci sia organizzazione o pianificazione che tenga, si deve sempre sforare, sacrificare.
Ma questo è il meno.
Mi sento Pesante.
Sento che siamo Pesanti.
Sovrastrutture, complicazioni nei rapporti tra adulti. Moduli, emails, lettere, contrattacchi, cavalli di troia, strategie, urgenze improvvise, il verbo "bisogna" dappertutto...
Necessità Operative che si impongono su tutto, che si moltiplicano per partenogenesi, trasformando un bel gioco in un oceano di entropica autoreferenzialità..
L'Entropia va combattuta col lavoro, è vero. Ma basterà?

a little hot

Canzone del Maggio, Fabrizio De André

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le "pantere"
ci mordevano il sedere
lasciandoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

22 ottobre 2008

Morire per delle idee, ovvero guerra è sempre

Una bellissima canzone di di Georges Brassens, tradotta da Fabrizio De Andrè:

Morire per delle idee, l'idea è affascinante
per poco io morivo senza averla mai avuta,
perché chi ce l'aveva, una folla di gente,
gridando "viva la morte" proprio addosso mi è caduta.

Mi avevano convinto e la mia musa insolente
abiurando i suoi errori, aderì alla loro fede
dicendomi peraltro in separata sede
moriamo per delle idee, va bè,
ma di morte lenta, va bè ma di morte lenta.

Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all'altro mondo bighellonando un poco
perché forzando il passo succede che si muore
per delle idee che non han più corso il giorno dopo.

Ora se c'è una cosa amara, desolante
è quella di capire all'ultimo momento
che l'idea giusta era un'altra, un altro movimento
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta.

Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio
lo predicano spesso per novant'anni almeno.
Morire per delle idee sarà il caso di dirlo
è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.

E sotto ogni bandiera li vediamo superare
il buon matusalemme nella longevità
per conto mio si dicono in tutta intimità
moriamo per delle idee, va bè,
ma di morte lenta, va bè, ma di morte lenta.

A chi va poi cercando verità meno fittizie
ogni tipo di setta offre moventi originali
e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie
morire per delle idee è molto bello ma per quali.

E il vecchio che si porta già i fiori sulla tomba
vedendole venire dietro il grande stendardo
pensa "speriamo bene che arrivino in ritardo"
moriamo per delle idee, va bè,
ma di morte lenta, va bè, ma di morte lenta

E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi
crepate pure per primi noi vi cediamo il passo
però per gentilezza lasciate vivere gli altri
la vita è grosso modo il loro unico lusso
tanto più che la carogna è già abbastanza attenta
non c'è nessun bisogno di reggerle la falce
basta con le garrote in nome della pace
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta,
ma di morte lenta.

20 ottobre 2008

La Prima Uscita di Noviziato.


Per un Maestro dei Novizi, la ciclicità è brevissima, meno di un anno scout. In pochi mesi bisogna traghettare un pugno di ragazzi curiosi, diffidenti e spaventati, dal Reparto al Clan, cercando di non perderne troppi lungo la via.
Quest'anno ho un po' di esperienza in più, spero abbastanza per aver impostato l'approccio sull'ascolto eliminando ogni apparenza di 'effetti speciali'.
Solo il tempo può essere sereno giudice di questo lavoro, di questo impegno.
La Strada, che da Piccianello ci ha portato alla Valle dei Castori e poi su, fino in cima alla collina della Madonna degli Angeli, con ritorno attraverso la Gravina e Porta Pistola, mi ha permesso di osservare. Osservare e rassicurare i loro dubbi e le loro peprlessità sul futuro così imminente...
Un'attività semplice, una traccia di Catechesi ispirata a San Paolo, un buon caffè per scacciare l'umidità di una domenica nebbiosa... Tutto questo basta?


Spero di si, non ci resta molto altro e, in fondo: dove troveremo tutto il Pane.......

PS: il Linux Day si avvicina, spero che l'Agesci non si offenda se per un paio di giorni prima del 25 la metto in stand-by...

17 ottobre 2008

6 paia di occhi brillanti...

La prima riunione di Noviziato mi ha regalato serenità, gioia e voglia di fare.
E una ennesima conferma che i Ragazzi sono bravi e che i loro problemi o cattivi comportamenti sono quasi sempre il riflesso di problemi e cattivi comportamenti degli adulti.
Dopo un canto, la preghiera del Rover e della Scolta, abbiamo iniziato a parlare in serenità di cosa faremo quest'anno, di cosa faremo nei prossimi giorni. E, per fortuna, il mio non è stato un monologo. Sono sinceramente commosso da quell'energia innocente che la naturale ( e reciproca ) timidezza di questa nuova conoscenza non riusciva a trattenere.
Spero di essere all'altezza delle loro aspettative, ma ieri è andata bene...
Domenica la prima uscita. Non vedo l'ora..

15 ottobre 2008

ai blocchi di partenza ( i passaggi di branca )

La Giornata dei Passaggi è filata via liscia, portandosi dietro i timori legati ad ogni nuovo inizio.
Io l'ho passata tranquillamente ad una postazione delle prove del gioco dopo essermi goduto lo splendido spettacolo del lancio ispirato ad "Il Mago di Oz". Man mano che il tempo passava, un po' di emozione mi ha sfiorato per la consapevolezza di star per ricominciare in pieno un anno scout da Maestro dei Novizi.
I passaggi hanno sciolto ogni esitazione e trovo inutile provare a descrivere l'entusiasmo con cui siamo pronti alla nuova avventura.
Quest'anno sono riuscito a limitare lo sconcertante spirito nonnistico con cui il Clan progetta di accogliere i novizi. Spero di far meglio la prossima volta!
Il Noviziato è di sei ragazzi ed una ragazza ( signorine, sono aperte le iscrizioni, fatevi avanti ) e domani c'è la prima riunione.
Spero solo di essere all'altezza, alla loro altezza.
Alla prossima.

PS, Nota di Servizio: un pubblico ringraziamento all'Amministrazione Comunale che è riuscita a far passare Matera dal 50° al 103° posto nella Classifica de "Il Sole 24 Ore" Ecosistema Urbano 2009... Finalmente Fatti Concreti...

9 ottobre 2008

Linux e Scoutismo

A proposito di Linux Day 2008, vi segnalo due link,

http://www.scoutnet.org/italy/ArticoloSoftwareLibero.html

http://www.scoutnet.org/italy/ArticoloSoftwareLiberoParteII.html

Giusto per chiarire che usare Linux è il modo scout di usare il PC...
Visto che ho due minuti di tempo, consideriamo qualche articolo della Legge Scout. In rete c'è un tizio che per ogni articolo della legge ha trovato l'equivalente necessità di usare Linux, io non mi spingerei a tanto...
A parte l'ovvio articolo 9 ( Sono laboriosi ed economi ), vero pezzo forte del nostro ragionamento, che ci permette di opporre la parola 'gratis' a numeretti del tipo € 100 per Windows OEM, € 300 per Office OEM o € 60 per un antivirus, ricordo anche gli articoli 2,3 e 4 della Legge ( Sono leali, Si rendono utili ed aiutano gli altri, Sono Amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout ) che sembrano scritti apposta per il software libero, basato interamente sul volontariato, sul Servizio e la collaborazione a tutti i livelli: dalla Programmazione al semplice aiuto, in un forum, ad un utente inesperto.
La Condivisione della conoscenza altro non è che la trasmissione delle competenze in Squadriglia, no?
Quindi, direttamente dai testi linkati:
  • State usando del software libero per gestire le vostre attività Scout?

  • State chiedendo che i documenti presenti sui siti scout e che i documenti ufficiali scout non siano distribuiti usando formati proprietari?

  • Vi siete assicurati che il vostro sito scout sia visibile con qualunque browser?

  • State almeno usando OpenOffice.org ed i relativi formati di file aperti?

  • State consigliando ai vostri esploratori di usare il software libero e di conquistare le loro specialità usandolo?

  • Chiederete alla vostra associazione scout di fare tutte queste cose?

Al lavoro, la messe è molta ma gli operai sono pochi...
"Bit Prepared"...