21 aprile 2024

Campini-Caproni C.C.2: millantato credito




Gran popolo quello italiano.

Soprattutto per la capacità di illudersi.

Oscilla continuamente tra Chamberlein e Quislig e disprezza lo Stato più del mal di denti ma quando si tratta di vantarsi non ha uguali.

Per esempio, corre voce che sia stato italiano il primo jet:  il Campini-Caproni C.C.2, un aereo sperimentale dei primi anni quaranta.

Spacciato, spesso e volentieri, per il primo aereo a reazione della Storia.

Affermazione duplicemente falsa.

Prima di tutto il primo jet vero e proprio era tedesco e volò il 27 Agosto del 1939 e non il 28 Agosto 1940 come il Campini.

Ad essere pignoli, un ingegnere rumeno costruì un rudimentale aereo a reazione nel 1910.

E poi, il Campini Caproni NON è un aereo a reazione ma a motogetto in cui il compressore è azionato da un motore a pistoni e non da una turbina come nei jet.

Per saperne di più c'è la solita wikipedia.

In pratica, il Campini era un discreto prototipo che avrebbe potuto essere da stimolo per l'industria aeronautica italiana, ma, lo sapete anche voi come va la ricerca in questo Paese...

Del resto, la costruzione di un motore a reazione richiede la disponibilità di metalli speciali che non erano (e non sono) nelle disponibilità dell'italica autarchia dell'epoca.

Quindi, da un certo punto di vista, il mancato sviluppo del Campini fu un bene per non distogliere ulteriormente le scarse risorse dalla già misera produzione aeronautica del Paese.

Insomma, un bel giocattolo indirizzato, tra l'altro, su un binario morto tecnologico.

Un esemplare è visibile al museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle.

Il modellino è dipinto con un'improbabile livrea operativa "What If".

Nel kit era addirittura incluso un siluro ma un aggeggio del genere non è certamente adatto ad un aereo a reazione.

Diciamo che se le ricerche fossero andate avanti fino a sostituire il motogetto con un turbogetto si sarebbe potuto ipotizzare l'impiego di un aereo così grande e pesante (ha le dimensioni di un bombardiere leggero) come caccia pesante dotato di radar.

Considerando le potenzialità dell'italietta fascia ne avremmo potuti costruire, che so, una ventina.

Cioè niente.



















14 aprile 2024

Non ha condannato l'Iran




A quasi 24 ore dall'attacco Iraniano:

Santoro non ha condannato l'Iran;

Zerocalcare non ha condannato l'Iran;

Di Battista non ha condannato l'Iran;

Orsini non ha condannato l'Iran;

Il Papa non ha condannato l'Iran;

La CGIL non ha condannato l'Iran;

Civati non ha condannato l'Iran;

L'ANPI non ha condannato l'Iran;

Possibile non ha condannato l'Iran;

Enzo Bianchi non ha condannato l'Iran;

Giuseppe Conte non ha condannato l'Iran;

Fiorella Mannoia  non ha condannato l'Iran;

In pratica chi, secondo il millantato antifascismo e pacifismo avrebbe dovuto, non ha condannato l'Iran;

Inclusa la stragrande maggioranza della mia sfera social.

Ah, il PD...

Il PD non lo sa se ha condannato l'Iran.


Fonti: i rispettivi siti/profili social ufficiali.

Elenco in aggiornamento.

Disegno di Forattini, aggiornamento al contesto 2024 mio.

13 Aprile 2024, la porta di Armageddon




Per lustri su Israele sono stati lanciati migliaia di razzi di fabbricazione e/o di finanziamento iraniano.

Nel silenzio acquiescente delle nostre sante opinioni pubbliche amanti della pace.

E dello sterminio altrui, si intende.: l'Iran non ha mai fatto mistero della sua ideologia genocida nel silenzio dei benpensanti di cui sopra

In questa notte terribile, oltre alle sirene, sento già il digrignar di denti dei pacifinti che danno ragione al regime teocratico iraniano.

Adda passà 'a nuttata.

Quella dell'antisemitismo prima, della teocrazia iraniana (&C.) poi.


Edit del mattino.

La situazione è catastrofica, dato che andando a leggere i numeri anche se i danni subiti da Israele sono minimi (al momento) la capacità iraniana di attacco è confermata.

I Preti sciiti hanno comprovata capacità di replicare l'Olocausto e a nessuno importa.

La zona di interesse è qui, oggi, in Italia.

12 aprile 2024

Breda BA 88 Lince: il bombardiere del Duce





Non c'è che dire: questo bimotore è bellissimo.

Ha una linea pulita ed è costruito con tratto elegante: sembra quasi disegnato da Miyazaki.

Durante le prove, i prototipi raggiunsero velocità simili (e a volte anche maggiori) di quelle dei migliori caccia inglesi dell'epoca: niente male per un bombardiere.

Il prototipo del Breda  BA 88 Lince macinò record su record e Mussolini, impressionato, ordinò che l'aereo fosse messo in servizio al più presto.

Solo che...

Una volta installate le armi, le prestazioni decaddero come il crollo della borsa del '29 e il comportamento di volo diventò pericolosissimo.

Alla Breda ce la misero tutta, ma non ci fu verso: l'aereo restava una ciofeca inutile e ingovernabile.

Ma perché questa dicotomia tra un prototipo e un aereo di serie?

Semplificando: la tecnologia strutturale della fusoliera. Invece di una struttura a semiguscio il Breda era costruito con una struttura tubolare d'acciaio, ben più antiquata e pesante.

Certo, l'aereo era robustissimo, ma era anche un inutile ferro da stiro.

In pratica, tutto quello che serviva per la guerra (ossia per fare sul serio e non giocare), strumenti, armi, carburante extra e bombe, doveva essere trasportato in regime di sovraccarico

E perché alla Breda avevano deciso per questa soluzione antiquata?

Non erano bravi?

Ma figuriamoci...

Dai, su: se seguite questa pagina l'avete già indovinato: i capoccia della Breda non avevano interesse alcuno nell'investire in tecnologie più avanzate e soprattutto nel formare nuovamente le maestranze abituate a saldare fusoliere d'aereo fatte praticamente coi tubi innocenti delle impalcature.

E poi...

Già: un buon prototipo, un pessimo aereo da combattimento...

E poi?

E poi il Lince entrò in produzione.

E non solo entrò in produzione fino ad equipaggiare un paio di gruppi di nessun valore bellico.

Per renderlo almeno limitatamente adatto al ruolo di caccia pesante e ricognitore fu usato senza mitragliatrice posteriore con equipaggio del solo pilota.

Ma fu tutto inutile.

I Comandanti della Regia Aeronautica smontarono dai Breda tutto l'equipaggiamento riciclabile ed usarono i velivoli come... falsi bersagli per i bombardieri inglesi sparpagliandoli per gli aeroporti.

Ma non è finita.

Per motivi fascistissimi, la Breda continuò a sfornare Lince per tutto il 1940...

Aerei che venivano fabbricati, pagati, consegnati alla Regia Aeronautica e da questa... demoliti per recuperare i materiali strategici di cui erano fatti.

Quando sento parlare i nostalgici di quell'organizzazione criminale che fu il partito fascista mi vien sempre voglia di schiaffare nelle loro zucche questi dati di fatto sul fascismo.

Un'incompetenza criminale tale da far costruire aerei per demolirli mentre il Paese è in guerra.


















Nota Modellistica.

Il kit della Special Hobby soffre di una doppia personalità: una parte degli incastri è stata semplicemente perfetta, un'altra da incubo costringendomi a stuccature estese.
La mancanza di qualsivoglia armamento di caduta, poi, non è proprio il massimo.
Ma temo ci sia poco da scegliere. Alla fine è venuto un bel lavoro (limitatamente alle mie scarse capacità).


6 aprile 2024

La Guerra dei Sei Giorni, di Simon Dunstan


Cosa NON mi è piaciuto di questo saggio?

Le fonti.

Zero fonti arabe.

Ci vorrebbe un esperto in critica della storiografia per capire se la faccenda sia voluta o sia una scelta obbligata: le fonti secondarie che provengono dalle autocrazie non valgono quasi mai la carta su cui sono stampate.

Del resto l'autore è Simon Dustan, un inglese.

Si può contare sulla sua relativa imparzialità 'nazionale'.

Anche per questioni di equipaggiamento.

La vulgata pacifinta e antisemita sostiene che USA e UK abbiano voluto la nascita di Israele e abbiano sostenuto lo Stato Ebraico in chiave antiaraba.

Applicando, cioè, la realtà del post 11 Settembre 2001 a quella degli anni '40 che era diversa da quella degli anni '60 del XX secolo.

In realtà l'appoggio USA allo stato di Israele è successivo alla Guerra dei Sei Giorni.

L'esercito israeliano era armato sì con carri armati e semicingolati americani, ma era roba risalente alla Seconda Guerra Mondiale: carri Sherman residuati di guerra letteralmente raccattati anche negli sfasciacarrozze italiani. La Giordania, invece, aveva ricevuto dagli USA Carri M47 ed M48 Patton nuovi di zecca.

L'aviazione Giordana era dotata di Jet inglesi.

E quella israeliana? No, non era dotata di moderni aerei americani, ma per lo più di jet francesi.

Ecco penso che la lettura di un libro come questo, agile ma completo, dovrebbe essere uno dei requisiti basici per avere il diritto di aprir bocca sull'argomento.

Questo libro è un vero e proprio vaccino contro l'antisemitismo

Se c'è un parallelismo possibile coi giorni nostri non è tra leadership arabe e israeliane ma tra leadership arabe e opinioni pubbliche occidentali contemporanee.

Entrambe si nutrono di retorica, ignorano i fatti e sono antisemite.

Ho apprezzato l'opera abbastanza da acquistare gli altri saggi pubblicati in italiano sull'argomento: la Guerra del Kippur ed il raid di Entebbe.

5 aprile 2024

Kyushu J7W Shinden: to fight Gojira

 



Ma quest'aereo dove ha il davanti e dove il dietro?

Quale sarà il verso giusto?

A prima vista uno potrebbe anche confondersi, no?

Ebbene, il modellino che vi presento oggi è quello del Kyushu J7W Shinden.

Un prototipo di intercettore giapponese che volò pochi giorni prima della fine della Seconda Guerra Mondiale...

Un'altra delle wunderwaffen che avrebbero dovuto ribaltare le sorti del conflitto.

Non si sa quasi nulla di questo aereo oltre a quanto riportato da Wikipedia e altri siti specializzati.

Dopo qualche volo di prova la guerra finì e non c'è modo di sapere come si sarebbe comportato in battaglia l'aereo di serie.

Era pesantemente armato: 4 cannoni da 30 mm sarebbero stati letali per i B-29 anche se, con il passaggio alle incursioni notturne da parte dei bombardieri USA, un caccia diurno sarebbe stato comunque di scarsa utilità per fermare le incursioni aeree.

L'aereo è senz'altro originale: l'elica spingente ha senz'altro un certo numero di vantaggi, ma è meglio se leggete voi qua i pro e contro.

E' una soluzione piuttosto rara perché la complessità della meccanica di decollo ed atterraggio unita ai problemi di raffreddamento controbilancia i vantaggi aerodinamici.

Il modellino dell'Hasegawa , come mi aspettavo, è stato facile da assemblare con incastri impeccabili eccetto il carrello posteriore per cui ho dovuto ricorrere ad una massiccia stuccatura.

In realtà, mi secca parecchio che i portelli dei carrelli siano tanto spesso incompatibili con gli alloggiamenti perché le case produttrici non prevedono se  non raramente la possibilità di montare i modelli col carrello retratto (come piace a me).

Ah, dimenticavo: pare che questo aereo abbia una parte importante nell'ultimo film di Godzilla: minus one.

Che non vedo l'ora di poter gustare...